domenica 9 gennaio 2011

Astrologia e sciamanesimo - parte 2 (di Franco Santoro)

Nella prima parte (clicca qui) di questo scritto abbiamo visto come l'astrologia cui ci riferiamo nell'astrosciamanesimo è un'astrologia esperienziale. Essa impiega strumenti intesi a tradurre il simbolismo delle mappe zodiacali in esperienze vive e concrete. 

La carta natale non è interpretata o analizzata, ma si rivela in forma di emozioni, movimento, danza, suoni, visioni e situazioni che mirano a coinvolgere il più possibile la persona in questione, a risvegliarla e a farle sentire intensamente le sue energie.

Le origini moderne dell’astrologia esperienziale risalgono alla fine degli anni Settanta. Nell’ambito psicologico, la fioritura di approcci alternativi, come lo Human Potential Movement, incoraggiarono l’impiego di nuovi metodi intesi a sbloccare i potenziali nascosti dell’individuo e a evidenziare prospettive di valutazione radicalmente diverse da quelle precedenti. In particolare si iniziò a enfatizzare l’importanza della responsabilità personale, piuttosto che il ruolo vittimista e l’identificazione del paziente in quanto paziente. 
In quello stesso periodo, la riscoperta dello sciamanesimo, lo sviluppo di nuovi movimenti spirituali, la diffusione della meditazione, il risorgere dell’ermetismo e l’emergere del fenomeno New Age, allargarono la ricerca verso una dimensione sempre più transpersonale e profonda del mondo interiore.

La tendenza a fare risalire le cause dei malesseri all’infanzia, alla situazione sociale o, più esotericamente, alle vite passate, al karma o alle posizioni degli astri, fu ritenuta inadeguata. In questo contesto non era più tanto importante conoscere gli eventi passati di una persona, ma piuttosto come essa continuava a ripetere quegli stessi copioni nonostante vi fossero opportunità per impiegare modelli diversi. 


La trasformazione di queste abitudini e la consapevolezza del potenziale interiore diventarono l’obiettivo di molti operatori. Per facilitare questo processo alcuni di essi iniziarono a riscoprire ed impiegare varie tecniche, tra cui l’astrologia. Maritha Pottenger, un pioniere in questo campo, esprimeva così il suo punto di vista:

“Credo vivamente che riuscire a conoscere il nostro essere e aprirci alla crescita e al cambiamen-to sia IL solo compito più importante della nostra vita. Credo inoltre che la <Verità> abbia molti aspetti. Sono fermamente convinta che non esiste UNA sola via verso la verità. Ciascuno di noi deve trovare il proprio e unico sentiero.... La mia enfasi è sull’autorealizzazione. Penso che l’astrologia possa essere uno strumento straordinario in questo processo, ma il processo è PIÙ importante. Lo strumento è secondario”. (Maritha Pottenger, Encounter Astrology, T.I.A., pp. 7-8).

Lo scopo non era quello di interpretare l’oroscopo di un individuo o fare previsioni, ma di usare tecniche esperienziali finalizzate a ottenere la trasformazione e il risveglio delle energie rappresentate dai segni zodiacali. “L’obiettivo nell’essere umano (come nell’oroscopo) è integrare queste dodici parti della vita. Noi tutti stiamo imparando a riconoscere tutte le dodici parti nella nostra vita - non a negarle, reprimerle o proiettarle” (Pottenger, op. cit., p. 17).

L'astrologia esperienziale è una via di ritorno alle origini primordiali del linguaggio astrologico, inteso come strumento sciamanico di dialogo e comunione con le forze dell’universo. Essa ci conduce a rapportarci con le radici delle nostre tradizioni spirituali, integrando nel presente l’ampio bagaglio di conoscenze da cui nel corso dei tempi ci siamo separati

Secondo la storia convenzionale, l’astrologia prese vita in Mesopotamia, nella pianura del Tigri e dell’Eufrate, dal 3000 a.C. per opera di pochi saggi che, dopo secoli di osservazioni celesti, iniziarono a individuare correlazioni tra astri ed eventi della vita sulla Terra. I più antichi reperti archeologici presenti in ogni parte del globo dimostrano invece che, per quanto si possa risalire alle origini della storia dell’umanità, l’astrologia è sempre stata presente.

L’astrologia degli antichi non si occupava della personalità o dell’individuo. Questi vocaboli erano privi di alcun senso e interamente assenti da ogni forma di linguaggio d’allora, come del resto termini quali “tu”, “io”, “lei” o “lui”, per non parlare dei tempi dei verbi e dei pronomi possessivi. Tutti gli elementi dell’odierno linguaggio umano rappresentano gli articoli del gioco multidimensionale che incorpora correntemente la realtà consensuale umana. Questo gioco si sviluppò a tal punto che il piano dimensionale originario, che inventò il gioco stesso e tuttora lo sta giocando, iniziò a scomparire dalla nostra percezione.

In questa astrologia originale non occorreva eseguire calcoli complessi o analisi accurate per accostarsi ai misteri dell’universo. Gli astri non si trovavano in alto nel Cielo: le loro energie erano accessibili qui, sulla Terra, e gli abitanti del pianeta potevano sentirle liberamente nel corpo, nella mente e nel cuore. Essi erano in rapporto diretto con i pianeti, li percepivano in ogni cosa e li esprimevano in modi diversi. 
“Laddove noi, astrologi di oggi, constatiamo tramite un’osservazione esterna l’effetto delle radiazioni planetarie, i nostri lontani antenati <vedevano> forme animate. Per noi, l’astrologia è una scienza matematica; per loro, era la conoscenza intima delle energie viventi, poiché si rendevano conto delle forze cosmiche che animano ogni essere. Questa concezione delle forme planetarie è la chiave di volta di tutto il pensiero antico, del simbolismo, delle religioni e delle mitologie” (Alexandre Volguine, L’esoterismo dell’astrologia, Xenia, p. 12). 

Una chiave di volta di cui l’uomo perse le tracce a seguito della scomparsa delle tradizioni dell’età mitica e con l’accumulo e la sovrapposizione di concezioni a essa sempre più estranee.

Cercare di comprendere l’astrologia sulla base dei modelli di proiezione e delle concezioni successive a quelle originarie, raramente potrà consentirci di afferrarne l’essenza e di produrre risultati effettivi per la nostra trasformazione e quella del pianeta. Sfortunatamente, non sembrano essere disponibili documenti esaurienti relativi a quell’età primordiale identificata e descritta da tutte le tradizioni del globo. Del resto, tale epoca, ben lungi dal possedere radici storiche effettive, potrebbe corrispondere semplicemente ai residui di memoria riguardo una realtà unitaria che esiste in una dimensione posta oltre l’allucinazione dell’ego e i limiti della presente percezione umana. In questo caso, avrebbe poco senso pensare di incontrarla esclusivamente attraverso gli scavi archeologici o il recupero di antichi documenti. Ciò che rimane alla portata di tutti è la possibilità di estrapolare la sua natura attraverso il rapporto diretto con il nostro mondo interiore.

“L’astrologia, assomiglia alle rovine di un edificio maestoso che esisteva molto tempo fa: era una scienza completa, che è andata perduta [...]. Molte volte accade che la verità giunga alla portata delle nostre mani, per poi andare perduta. L’astrologia era una di queste grandi verità. Un tempo era conosciuta, poi venne perduta. E ora esistono complicazioni nel ricostruirla” (Osho Rajneesh, I misteri occulti dell'Oriente: la dimensione nascosta della tradizione orientale, ECIG, pp. 199-200).

Una parte determinante del lavoro di esplorazione interiore consiste nel fare riemergere quest’antica saggezza tenendo conto dell’evoluzione e delle esigenze dell’uomo contemporaneo. In questo contesto, si tratta di recuperare, impiegare e, soprattutto, integrare quel bagaglio di conoscenze coltivate nei tempi in cui sciamanismo e astrologia erano in totale sintonia.

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 (continua)

© Franco Santoro, Findhorn Foundation Cluny Hill, Forres IV36 2RD, Scotland, www.astroshamanism.org


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Franco Santoro: Consulente astrosciamanico, direttore del Sacred Cone Circle, membro della Facoltà della Findhorn Foundation e iniziatore dell'astrosciamanesimo. E’ autore di numerosi articoli, ricerche corsi e opere sull’argomento, tra cui i libri Iniziazione all’Astrosciamanesimo: la via astrologica alla Guida Interiore, Edizioni Mediterranee, 2000; A Guide Book to Astroshamanism, Sacred Cone Press, 2001; Astroshamanism: A Journey Into the Inner Universe, Findhorn Press, 2003 e Astroshamanism: The Voyage Through the Zodiac, Findhorn Press, 2003. Dal 1996 guida l’Operative Training in Astroshamanism, un sistema triennale di insegnamento inteso a formare operatori sciamanici e frequentato da studenti di ogni continente. Vive nel nord della Scozia, presso il Cluny Hill College, dove guida seminari di astrosciamanesimo, trance dance, guarigione sciamanica e i programmi educativi della Findhorn Foundation. Offre seminari, corsi e consulenze individuali regolari in diversi paesi europei.

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