Se durante la giornata incontri una situazione
di tensione e disappunto, non importa se molto piccola o grande,
ricorda che hai la possibilità di trasformarla in una benedizione,
piccolo o grande. Dai il permesso alle onde risanatrici della
Luce di avvolgere qualunque contrarietà incontri sul tuo cammino. E
ognuna di esse diventerà un miracolo per te e per gli altri. Certo, può
apparire difficile crederci, ma se nella tua fantasia ciò ti allieta, e
se ti piacerebbe fosse proprio così, allora metti la tua fantasia al
potere, solo per gioco. Del resto non hai nulla da perdere, e
decisamente puoi solo guadagnarci...
Immagine: "Ondine del lago
di Garda" dipinto di Angelo Dall'Oca Bianca, nato il 31 marzo 1858,
Sole in Ariete e Luna in Scorpione, pittore veronese.
Domenica
30 marzo 2014, oltre ad essere Luna Nuova in Ariete, è il giorno più corto dell’anno. A causa del passaggio
dall’ora invernale a quella estiva sarà una domenica di 23 ore. Questa
restrizione prova quanto il tempo sia arbitrario.
Esiste un tempo
ordinario, "legale", illusorio, frutto di accordi tra pochi esseri
umani, che è quello che regola i ritmi delle nostre vite, ma non è la Verità, ed esiste un
tempo reale che riguarda la nostra vita profonda, un tempo fuori dal
"tempo", multidimensionale.
Il tempo ordinario umano si fonda su
due polarità opposte, inizio e fine, nascita e morte, e una serie di
eventi, distribuiti in modo lineare, che creano una Storia. Nel tempo multidimensionale, queste
due polarità, così come ogni evento e storia, esistono simultaneamente.
Come esseri umani siamo influenzati sia dal tempo ordinario, o di terza
dimensione, sia da quello non-ordinario, o multidimensionale. Tuttavia,
ciò che causa confusione e anche molto dolore, è il fatto che solo il
tempo ordinario è riconosciuto come vero e reale. Questo tempo definisce
l'unica realtà possibile. Ne consegue che le esperienze che abbiamo nel
tempo multidimensionale devono assoggettarsi al tempo ordinario, alla
terza dimensione. Il problema è che la terza dimensione è estremamente
limitata in confronto alle dimensioni più elevate.
Per esempio,
nella terza dimensione è permesso solo il movimento nello spazio,
laddove nella quarta dimensione è possibile spostarsi anche nel tempo,
avanti o indietro. Così come le località fisiche continuano ad esistere
sempre, non importa dove siamo, gli spazi temporali seguitano ad essere
presenti indipendentemente da quando siamo.
Se sono ora a Roma,
non posso essere a Francoforte, dove mi trovavo alcuni mesi fa, e
nemmeno a Bologna, dove sarò forse tra un mese. Tuttavia Francoforte e
Bologna continuano ad esistere, anche se io non sono in quei luoghi in
questo momento. Per poterli raggiungere mi basta prendere un mezzo di
trasporto e viaggiare.
Nella quarta dimensione lo stesso si
applica al tempo e agli eventi relativi, con la differenza che il mezzo
di trasporto per viaggiare sono le emozioni.
Se ho provato tanta
gioia e amore due giorni fa mentre ero in compagnia di qualcuno, il
fatto che io mi sento oggi depresso e disperato perché quella persona se
ne è andata, non vuol dire che l’amore non c'è più. L’amore continua ad
esistere da qualche parte, ma questa parte non è in relazione con la
realtà e il tempo fisico ordinario in cui mi trovo. È in rapporto con
gli aspetti emozionali, o di quarta dimensione, della realtà, che come
esseri umani non siamo in grado di vedere e riconoscere, ma che possiamo
tuttavia sentire continuamente mediante le emozioni.
I limiti
della terza dimensione sono in relazione con la gestione umana del
tempo. Qui ognuno di noi ha una data inevitabile di scadenza. Le persone
si separano, vanno via, cambiano, muoiono. Quando associamo il livello
emozionale con quello fisico proviamo inesorabilmente dolore.
Il
dolore continua ad essere riciclato a causa della confusione tra terza e
altre dimensioni, e della nostra testardaggine nel ritenere le persone
fisiche che incontriamo nella vita come responsabili di eventi che
accadono invece altrove.
Il primo grande passo sul sentiero della guarigione implica fare un fermo sforzo per mettere fine a questo. Per capire e onorare la Verità, riguardo il Tempo e la Storia, è necessario che distinguiamo tra terza e quarta dimensione, tra l'ora "legale" e il "qui e ora"...
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L’energia dell'Ariete nella sua espressione pura è neutrale, non possiede una connotazione precisa. È come il carburante di un auto, fornisce energia, ma si astiene dall’indicare in quale direzione spostarsi. Tale scelta spetta all’autista.
Puoi usare l’energia per realizzare obiettivi elevati o per attaccare, distruggere e contribuire così alla preservazione di rancori e sofferenze. Ciò che conta è il modo in cui scegli di usare l’energia, vale a dire l’Intento.
Se non sei consapevole del tuo Intento, chiunque, invece lo sia, può manipolare l’energia e te stesso onde realizzare il suo proprio Intento.
L’energia per muoversi necessita di un Intento. Puoi esserne consapevole o meno. In quest’ultimo caso, sei destinato alla manipolazione da parte di qualcuno, visibile o invisibile. Se questi ha un Intento benevolo, le conseguenze potranno essere piacevoli, mentre in caso contrario le cose andranno diversamente. Tuttavia, in entrambe le circostanze sei sempre ugualmente inconsapevole del tuo Intento e ciò non è affatto una situazione di potere, poiché ti espone al pericolo costante di invasioni e ti impedisce di essere padrone della tua vita.
L’esplorazione dell'Ariete è solitamente in relazione con l’agire e il muoversi verso ciò che vuoi attraverso l’impiego dell’energia vitale e della forza aggressiva tradizionalmente associata con la polarità maschile.
La vita sociale che ha prevalso nel corso della storia umana sembra avere negato e represso l’impiego naturale dell’energia dell'Ariete. Nei bambini l’espressione spontanea di questa energia è la prima ad essere bloccata in quanto ostacola l’imposizione e l’assestamento ipnotico della realtà virtuale del mondo degli adulti.
Tale blocco causa una profonda ferita che determina la separazione dall’Intento originario, la privazione del rapporto con lo Spirito Guida, e l’abbandono della percezione di altre dimensioni.
Ogni volta che nel corso della vita l’energia dell'Ariete viene stimolata ed inizia a muoversi, si trova prima o poi di fronte ad un "no". In questo no è racchiuso il ricordo di quella profonda ferita conseguente alla separazione. In tale ferita dimora il mistero e la spiegazione stessa del tuo essere qui in questo corpo fisico.
L’energia circolava liberamente e ad un certo punto fu costretta a bloccarsi e a condensarsi, identificandosi in una forma illusoria dai contorni apparentemente ben definiti: l’ego.
Molte spiegazioni ed interpretazioni potrebbero essere date di quanto accaduto. Nel contesto astrosciamanico dell'Ariete esse servono a ben poco. Qui si impiegano metodi essenzialmente pratici, finalizzati alla guarigione ed al recupero dello spazio estatico in situazioni in cui è necessario agire con emergenza e coraggio.
Ciò che importa è stabilire il contatto con la pura espressione originaria dell’energia, dare ad essa la possibilità di esprimersi pienamente in un contesto sacro di protezione, per poi divenire consapevoli del momento in cui essa incontra la ferita.
A questo punto, il compito consiste nell’impiegare gli opportuni strumenti per trasformare questa ferita in una ferita sacra. Ciò avviene solo se sei disposto a lasciare andare la tua piccola storia personale per diventare il veicolo di una nuova grande storia: quella multidimensionale, mitica ed eroica.
Quando manchi questo proposito, tendi a ripetere continuamente le vicende della tua piccola storia, cercando conforto immediato attraverso l’uso di rimedi ad essa relativi, che in realtà non fanno altro che prolungare o rimandare l'agonia.
Con l'Ariete si tratta di collegare il tuo sé ai modelli universali e a una realtà mitica, sacrificando la storia personale in modo che quella nuova e reale possa trovare manifestazione nella vita. In breve, il lavoro consiste nell’esplorare la propria ferita, quella più centrale in questo momento, e poi permettere ad essa di estendersi verso la dimensione più ampia di cui è parte.
Si tratta di favorire il passaggio dal livello di identificazione personale con la piccola storia (vale a dire la storia dell’ego) a quello della consapevolezza di una grande storia, concedendo alla prima di guidare il processo.
In tal modo, la tua piccola storia, pur con tutti i suoi limiti, diventa la porta di accesso a quella grande storia che è sempre disponibile ad essere invitata nella tua vita per riempirla di luce e benedizioni.
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La Luna Nuova in Ariete ha luogo il 30 marzo 2014 alle 20:44 ora italiana, a 9°59' dell'Ariete. Quando il Sole e la Luna si trovano congiunti nel primo segno dello Zodiaco, raggiungono la massima unità possibile.
L’Ariete è il primo segno. Nella sua natura unica e pura non può concepire
il secondo, il terzo, ecc. È uno e non ha ancora realmente nessuna esperienza
di cosa sia la separazione. Nel momento in cui ne fa esperienza, ebbene,
non è più uno. Sarà 2, 3, 4, ecc.
Finché è Ariete è ancora 1 e non ha idea di cosa viene dopo, sebbene sappia cosa c'era prima. Facendo un solo passo indietro, ritornerebbe a 0 (zero). 0 descrive il cerchio,
l’uovo cosmico che dà origine a 1. 0 non è realmente un numero. È la camera di
gestazione.
1 è la progenie primordiale di 0. Non è figlio o figlia, perché
queste tortuose nozioni di genere sessuale, femminile e maschile, non hanno alcun senso per 1. Sono
questioni che riguardano 2, 3, 4, ecc. Nel momento in cui 1 ha un genere non è
più 1. È 2, 3, 4, ecc.
Questa Luna Nuova ha la capacità
di galvanizzare importanti memorie primordiali assopite nel nostro inconscio
addormentato, rivelando la pura rimembranza di un ego integro. Qui viene rispettata l’essenza di
questo ego genuino. Esso è centrato su di sé semplicemente perché non c’è
nessun altro là fuori.
C’è egoismo assoluto perché l’idea di altruismo non
esiste. Questo è il motivo per cui ci sono così tanti malintesi sull'Ariete.
Secondo la propria percezione esso può apparire come la quintessenza della
separazione o dell’unità.
Ci allineamo con la vera natura di
1 quando permettiamo l’onesta espressione del nostro ego genuino. Questo implica
lasciar andare tutte quelle tediose, insulse e ipocrite fantasie su come sbarazzarsi
dall’ego. Significa respirare profondamente e fare l’affermazione più
egocentrica e onesta che possiamo concepire, per esempio: “Ci sono solo io! E mi occupo
solo di me!”
1 è la pietra
angolare della guarigione. Il primo passo di ogni impresa di guarigione, implica l’identificazione chiara dei modelli energetici. Come
risultato della separazione le energie sono caotiche e frammentate.
L’ego
adulterato e i relativi sistemi di credenze, basati sulla separazione, fanno
del loro meglio per alimentare questa confusione. La migliore attività
promozionale consiste nel creare conflitti interminabili e accattivanti tra ego
e non-ego, identità multidimensionale e separata, egoista e non-egoista, spirituale e non-spirituale, e
così via.
È una tipica tecnica machiavellica. Finché le energie sono
mescolate, confuse e interessate esclusivamente ai loro conflitti, la
separazione può prosperare nell’ombra. Quando le energie sono identificate e
chiaramente separate la struttura dell’ego mostra i suoi meccanismi basilari.
In poche parole, fare il primo
passo verso la guarigione (intesa come recupero dell’unità) implica entrare totalmente nella radice della separazione, invece di
muoversi verso l’unità.
L’autentica unità è tale solo se posso trovarla nella separazione, altrimenti è
solo una falsa unità presa in prestito per alimentare il conflitto con la
separazione, parte di una pantomima organizzata dalla
separazione stessa.
La prossima Luna Nuova è l'opportunità per riconoscere e concimare grandi quantità di sentimenti
reticenti e repressi. Questo è l’inizio esoterico della primavera, il momento
in cui entrambe le polarità si fondono in Ariete, Settore Uno. Il
periodo che precede questa Luna Nuova è la gestazione, il
punto Zero che conduce al concepimento finale di 1.
È il momento più
importante del rilascio poiché comprende l’intero ciclo annuale. Se notate
qualche proliferazione di rancore durante questo periodo, siate consapevoli
che fa parte del lavoro. In particolare possono emergere situazioni di ipocrisia, compromesso o falsità che avete recitato per asservimento a copioni sociali o ideologici. Da ciò può derivare una rabbia sproporzionata e, se questo è il caso, è preferibile prendersi del tempo per stare da soli, evitando situazioni che possono generare tensioni.
Si tratta di essere onesti con se stessi e riconoscersi intimamente. Chi sei, cosa vuoi, che vuoi fare, dove vuoi andare, indipendentemente dagli altri? Se tu potessi decidere in completa autonomia cosa essere e fare nella vita, cosa saresti, che faresti?
Questa è la domanda da porsi durante questa Luna Nuova. Non significa necessariamente agire di conseguenza. Basta sentirsi legittimati a pensarlo, a immaginarlo, a non dare per scontato che la nostra vita dipende solo dagli altri. Rivendicando il potere che deriva dalla nostra autonomia, dalla purezza di un ego genuino, saremo in grado di operare con gli altri non più per paura, ma come puro atto di amore e libera scelta.
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Il Sole è in Ariete e la Luna in Pesci dall'1.12 del 28 marzo alle 2.55 del 30 marzo 2014, marcando l'ultima parte del ciclo lunare, cui seguirà la Luna Nuova in Ariete alle 19:46 del 30 marzo 2014.
La combinazione Ariete/Pesci offre tracce profonde delle nostre radici umane
originarie, attizzando l'immaginario e popolandolo di contenuti rimossi
dalla coscienza ordinaria. Quando sussiste chiarezza riguardo il proprio
sentiero, insieme al coraggio di perseguirlo e di rinunciare a
ogni compromesso, il mondo della fantasia e dei sogni si inchina e ci benedisce con la sua luminosa armonia.
Al di fuori
la vita può essere ad alta tensione, con battaglie da combattere, ma
dentro dimora la pace e il silenzio, e in questo luogo possiamo
ritirarci in qualsiasi momento. Può essere anche l'opposto, esternamente
tutto è tranquillità e ordinarietà, laddove all'interno compiamo le
nostre imprese belliche, lottando contro le forze dell'illusione e
dell'ignoranza che si annidano nei pensieri e nelle emozioni. Ariete e Pesci combinano la capacità di armonizzare l'interno e l'esterno, l'ordinario e il non-ordinario, dando
all'uno l'energia che gli spetta, senza identificarsi con una sola
polarità, seguitando a mantenerle in un equilibrio che implica la totale
partecipazione nell'uno e nell'altro, privo tuttavia di compromessi.
Allineandoci con questa combinazione, che precede la Luna Nuova in Ariete, possiamo percepire bagliori di ciò che accade dietro il velo illusorio della realtà consensuale. Seppure la consapevolezza che ne deriviamo può essere difficile da gestire, essa diventa una benedizione se acquisiamo il coraggio di dargli diretta espressione in alcuni aspetti della nostra vita.
Il Sole in Ariete e la Luna in Pesci sono in aspetto di semi-sestile(30°),
in due segni consecutivi, molto diversi tra loro, ma tuttavia
sequenziali. Il rapporto tra i due segni è in questo caso armonioso
quando il segno del Sole (Ariete) dirige
l'energia, laddove quello della Luna (Pesci) l'accoglie o la nutre. Problemi potrebbero derivare se accade l'opposto. La natura immaginativa, empatica, artistica e sognatrice dei Pesci in questa fase trae benefici se è ricettiva all'iniziativa,
la chiarezza, il coraggio e la prontezza all'azione dell'Ariete. Se non è il caso, la parte Pesci rimane in un limbo di fantasie letargiche, mentre il lato Ariete irrompe con azioni impulsive o distruttive.
Quando
la luna calante è in Pesci a 30° dal Sole in Ariete, inizia l'ultima
parte della Luna Balsamica, che porta al completamento del ciclo lunare
con la Luna Nuova in Ariete. È un periodo cruciale di rilascio e
guarigione, in cui si tratta di fare il possibile per completare ciò che
è rimasto in sospeso, o lasciarlo andare, prima di passare ad un nuovo ciclo lunare. A questo stadio è possibile sentirsi confusi, nebulosi, privi di direzione, mentre ad un livello profondo esiste spesso una grande chiarezza. È necessario accettare l'incertezza e i rancori che ne derivano, confidando in quanto per noi si è mostrato autentico e luminoso nel corso della vita, anche se in questo momento la sua energia può apparire debole. Possiamo usare qualunque sensazione, pensiero o emozione spiacevole come concime per dare energia a ciò in cui crediamo profondamente, garantendone una fertilizzazione luminosa per l'imminente inizio del ciclo lunare.
Immagine: di Alphonse Osbert, nato con Sole in Ariete e Luna in Pesci, pittore simbolista francese, nato il 23 marzo 1857.
Il Sole è in Ariete e la Luna entra in Acquario alle 23:39 del 26 marzo, rimanendovi fino all'1.12 del 28 marzo 2014.
Sole in Ariete e Luna in Acquario sono in aspetto di sestile (60°), due segni complementari, che possono lavorare armonicamente e sviluppare opportunità luminose, se esiste chiarezza di intento e circospezione.
Questa combinazione coincide con la fase di Luna Balsamica, stadio
ricettivo, di guarigione e riposo, e anche di completamento laborioso e
preparazione per il nuovo ciclo, con la Luna Nuova del 30 marzo. In
questa fase ci liberiamo dei residui del ciclo che si sta concludendo.
Ciò che è soprattutto necessario qui è il lavoro di rilascio e perdono.
Può succedere che proviamo agitazione, insofferenza, il desiderio
impellente di compiere cambiamenti e atti radicali. Si tratta spesso
della pressione di rancori ed emozioni sgradevoli, che sarebbe meglio
invece rilasciare.
Non creeremo mai nulla di nuovo fino a
quando non ci liberiamo dei rancori in sospeso, di quanto ci trattiene
nel labirinto delle emozioni. Certo, possiamo usare questi rancori come
ali di ribellione e risentimento, lasciando tutto e tutti, per volare su
piani più alti, avvicinandoci alla Luce. Ma, a quel punto sarà la Luce
stessa a confrontarci con i rancori in sospeso, sciogliendoli uno ad
uno, e se il nostro volo era legato all'energia dei rancori, come atto
sottile di riscatto o vendetta, la caduta sarà inevitabile.
Questa combinazione spiana la strada per concepire nuove idee ed
imprese, sull'onda di un desiderio di libertà talvolta imprevedibile e
impellente, che se temperato e benedetto dal perdono, può portarci a
voltare luminosamente pagina nella vita, a prendere con sicurezza il
volo.
Immagine: "Dedalo e Icaro" di Anthony van Dyck, nato con Sole in Ariete e Luna in Acquario, pittore fiammingo.
L’inizio della primavera, il Sole in Ariete e l'imminente Luna Nuova in Ariete (30 marzo 2014) sanciscono definitivamente il
nuovo ciclo dell’anno. Questo può essere un momento cruciale di pura chiarezza interiore, in cui diamo spazio alla fiamma del'Intento autentico che continua ad ardere nel
centro del nostro essere.
Per
il valoroso ricercatore sul sentiero quest’Intento non ha niente a che
fare con la lotta per raggiungere obiettivi e desideri nella realtà
fisica, nel modo in cui umanamente la percepiamo. Obiettivi, propositi,
manifestazione, o auto-affermazione, come si applicano nella vita di
tutti i giorni, sono semplicemente pallide ombre dell’Intento. Questi
non dimora nella nostra consapevolezza condizionata del mondo ed è
completamente scollegato dalla nostra identificazione con il corpo, così
come lo vediamo.
L’Intento è un’onda infuocata di pura energia che fluisce
attraverso gli spazi vuoti lasciati vacanti dalla nostra percezione
sensoriale ordinaria. Si trova ben oltre il mondo che pretendiamo di
conoscere, esiste in un regno invisibile, completamente alieno alla
nostra cognizione, che tuttavia è paradossalmente la matrice che produce
ogni aspetto della nostra vita.
La
rivelazione di quest’Intento richiede un enorme investimento di
energia, un compito irraggiungibile finché continuiamo a usare l’energia
per sostenere la nostra percezione condizionata della realtà. Quando
tutta la nostra energia è impiegata per supportare la nostra identità
separata e il nostro senso di importanza, non c’è spazio per
nient’altro, e il fuoco della nostra essenza va in fumo.
Il nostro senso di importanza è considerato da Don Juan Matus
il nemico supremo dello sciamano e la nemesi del genere umano. Questo è
evidente nell’interesse incessante per il modo in cui ci presentiamo al
mondo, la preoccupazione di piacere agli altri, il desiderio di essere
riconosciuti, che ci spinge anche ad investire grandi quantità di
energia nel riconoscimento degli altri, così che loro possono poi
riconoscere noi.
Don
Juan sosteneva che se fossimo in grado di lasciar andare un po’ di
quella preoccupazione verso il proprio riconoscimento, “due cose
straordinarie potrebbero accaderci. Uno, potremmo liberare la nostra
energia dal tentativo di mantenere l’idea illusoria della nostra
grandezza, e, due, potremmo procurare a noi stessi energia sufficiente
per entrare nella seconda attenzione e dare un’occhiata alla reale
grandezza dell’universo.” (Carlos Castaneda, L’Arte di Sognare).
Questa
grandezza dell’universo diventa disponibile quanto attingiamo al nostro
vero Intento, allineandoci con un campo di energia che esiste nella
matrice del nostro essere. Questa forza può essere identificata con
molti nomi: Intento, Sé Superiore, Dio, Identità Multidimensionale
Centrale, o qualunque termine ci faccia sentire bene. Tuttavia qui
questo termine non ha niente a che vedere con il modo intorpidito in cui
la nostra realtà separata interpreta Dio e la religione. Descrive una forza
vibrante, vitale e totalmente liberatoria, completamente avulsa dalle
divinità mummificate dei culti consensuali. Sviluppare la consapevolezza
di questa forza come energia primaria dell’universo è la sola
opportunità per qualsiasi vera evoluzione umana.
"Dio è fuoco sopra ogni cosa, che ardendo non si consuma... Non accontentatevi delle piccole cose. Dio le vuole grandi. Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo.” (Santa Caterina da Siena, nata con Sole in Ariete e Luna in Vergine, il 25 marzo 1347)
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Oggi, giorno dell'Annunciazione, ad
esattamente nove mesi dal prossimo Natale. È un giorno ideale per
concepire la Luce, accogliendo il mistero creativo di ciò che può
manifestarsi tramite noi come conseguenza dell'azione dello Spirito. Per
fare questo è necessario tuttavia che liberiamo l'energia asservita al
nostro ego, all'idea separata che abbiamo di noi stessi e degli altri.
Se decidiamo di usare per fini luminosi anche una piccola parte
dell'energia che dedichiamo a cercare riconoscimenti e gratificazioni
nel mondo, tenendo in piedi a malapena l'idea illusoria di noi stessi,
possiamo diventare i canali per veicolare ciò che sta effettivamente
accadendo nell'universo reale. Allora, possiamo recuperare la memoria di
quanto ci è stato più volte "annunciato", concependolo e rendendolo
pienamente visibile nel mondo.
Il dipinto emana un’energia simultanea di
serenità e potenza. L’umile stanza in cui Maria siede in preghiera
diventa improvvisamente il luogo in cui si scatena la forza della Luce
con il massimo dei suoi effetti speciali.
Oltre all’angelo, che con una mano porge a Maria dei gigli e con
l’altra le indica il Cielo, compaiono Dio stesso, lo Spirito Santo e
un’intera scolaresca di putti, incontenibili per l’eccitazione. Dinanzi a
tutto questo clamore Maria rimane impassibile, tranquilla... con
l'attenzione rivolta alla cesta che ospiterà il Nascituro...
L’opera è del pittore romano Giovanni Odazzi, nato il 25 marzo 1663, giorno dell’Annunciazione, con Sole in Ariete e Luna in Bilancia.
Durante questo seminario i
partecipanti sono introdotti in modo esperienziale agli elementi
essenziali del lavoro astrosciamanico ed ai suoi riferimenti pragmatici e
immediati nell’ambiente fisico, personale e collettivo.
Il programma include l’esperienza completa dei tre stati di coscienza astrosciamanica
e della relativa pratica di perdono e rilascio (Rituale del Sacro
Cono). L'evento è finalizzato a definire e approfondire il rapporto con
lo spirito guida, l’intento, i talenti individuali e le modalità di
liberazione da blocchi e rancori.
L’incontro include
l’insegnamento e la pratica di semplici tecniche, che i partecipanti
potranno applicare in seguito autonomamente, sia individualmente sia nel
rapporto con altri allievi.
Durante il seminario saranno
inoltre forniti elementi di astrologia esperienziale intesi a stimolare
una comprensione base dei propri potenziali.
Il seminario
inizia alle 19:30 di venerdì 16 maggio, con una parte introduttiva, ed è
possibile anche arrivare sabato 17 maggio entro le ore 10.
Un seminario avanzato di ulteriori due o tre giorni è previsto per chi è interessato dal 19 al 21 maggio.
L'evento si tiene in un luogo immerso nella natura, in una struttura predisposta per il lavoro sciamanico, in Lunigiana.
Il Sole è in Ariete e la Luna in Capricorno dalle 21:03 del 23 marzo alle 23:39 del 25 marzo 2014. Questa
combinazione Ariete/Capricorno integra la capacità spontanea e diretta all'azione
immediata con la consapevolezza di una visione ampia e responsabile, che
consente di evitare l'impulsività e lo spreco di risorse.
Ariete
e Capricorno sono in aspetto di quadratura
(90°). Sono entrambi segni cardinali, iniziatori dell'energia di una
stagione e della sua direzione, Est e Nord, primavera e inverno
rispettivamente. I due segni hanno caratteristiche molto distinte e
appaiono difficili da integrare in condizioni ordinarie, causando una
certa tensione. Allo stesso tempo questa stessa tensione può fornire la
forza necessaria per ottenere risultati impensabili.
L'Ultimo Quarto o Mezza Luna Calante dura due giorni e ha luogo quando il Sole e la Luna sono in aspetto di quadratura (90°). È una fase attiva, un momento in cui prendere responsabilità e portare a termine impegni stabiliti. Rancori, ostacoli e blocchi possono emergere in superficie e andrebbero gestiti in armonia con le motivazioni stabiite con la Luna Nuova. Se le responsabilità sono evitate, rimandate o ignorate il ciclo lunare si adatterà a questa evenienza mettendo in atto processi alternativi di compensazione. Questo cambiamento può portare frustrazione, confusione
e sconnessione dall'intento originario. L'Ultimo Quarto è pure un
momento utile per lasciare andare quaunque cosa ha causato rancori nei giorni precedenti, svuotandosi, e praticando il perdono. È una fase di completamento e rilascio, che implica manifestare determinati risultati, lasciando andare l'attaccamento agli stessi. La domanda è: "Come completo e rilascio?". Immagine: dipinto di Max Ernst, nato con Sole in Ariete e Luna in Capricorno.
L'Ariete rappresenta l’emergenza immediata di una coscienza,
chiara e apparentemente individuale, dalla confusione collettiva e dal buio
indefinito. Tale emergenza ha una finalità precisa nell’ambito del ciclo
annuale ed è destinata ad esaurirsi (a sacrificarsi) una volta che il suo
compito è stato portato a termine.
Nel processo di contaminazione dell’ego,
finisce invece con l’essere bloccata e condensata. Essa si separa dal processo
creativo divino ed assume una sua identità illusoria che può sopravvivere
unicamente in un habitat altrettanto illusorio, che è appunto il mondo che la
maggior parte degli esseri umani credono di vedere.
L’Ariete rappresenta
l’espressione più pura dell’ego: la più forte, ma anche quella, per certi versi,
più facile da identificare e guarire. Il riconoscimento di questo ego è
generalmente semplice e privo delle complicazioni e sottigliezze che
proliferano allorché la separazione evolve in altri segni.
In questo stadio
arietino il lavoro consiste nel donare e sacrificare l’energia transitante e
nel dirigerla coscientemente verso l’Intento.
E’ un atto di offerta e
sacrificio che nulla ha a vedere con la mortificazione o il dolore. Significa
trascurare i desideri dell’ego ed esprimere energia affinché il mondo raggiunga
i suoi massimi obiettivi.
Può anche voler dire trascurare il punto di vista
dell’ego riguardo quelli che sono i desideri
dell’ego, manifestandoli invece apertamente, così che posso raggiungere il mio obiettivo insieme a quelli del
mondo. In questo processo l’energia che era bloccata o congelata è destinata a
sciogliersi e fluire verso la sua fonte originaria.
L’Ariete, come l’Agnello
pasquale, è un essere che risorge dalla morte e che quindi non può temerla. Ed
è questa la specificità della Pasqua cristiana: la resurrezione del Figlio di
Dio. “Il periodo della Pasqua è un periodo di gioia, non di dolore. Guarda il
tuo Amico resuscitato e celebra la sua santità con me. Perché la Pasqua è il
periodo della tua salvezza insieme alla mia” (UCIM, T453).
L’Ariete sente la responsabilità di iniziatore del ciclo annuale e non può
perdere tempo. Occorre fare presto, essere chiari e diretti, tralasciare ogni
tipo di complicazione e affrontare con coraggio ogni ostacolo anche a costo del
proprio sacrificio.
Il Sole è in Ariete e la Luna è in Sagittario dalle 16:39 del 21 marzo alle 21:04 del 23 marzo 2014.
La combinazione Ariete e Sagittario amplifica la chiarezza e la
focalizzazione riguardo i propri intenti e obiettivi, insieme alla
fiducia nella loro realizzazione anche
nelle circostanze più avverse. Ariete e Sagittario sono in aspetto di
trigono (120°), e ciò incoraggia un fluire armonioso e agevole tra i due
segni, che apporta benefici se c'è chiarezza di intento, mentre in caso
contrario le opportunità sono perse o sprecate.
Cosa abbiamo
messo in movimento richiede di essere completato con integrità e
impegno. Quando non concludiamo i cicli creativi tendiamo a separarci
dal fluire della vita e a sentirci confusi, depressi o arrabbiati. Nel
momento in cui il Sole e la Luna entrano in aspetto di trigono, se
abbiamo giocato bene la nostra parte, il ciclo raggiunge la maturità per
riversare frutti e ricompense. Questa fase favorisce la condivisione di
risorse e doni, in maniera spontanea e fluida.
Ariete e
Sagittario sono una combinazione di fuoco e massima luce. Il loro dono è
quello di fornire la capacità di identificare la Luce e di operare
allineati con essa in ogni circostanza. Ciascun momento della vita è
decisivo, perché possiamo scegliere tra Luce e buio, realtà e ignoranza.
Solo la Luce è reale, laddove il resto fa solo parte dei nostri incubi.
Immagine: "Campo di grano con volo di corvi" di Vincent van Gogh, nato con Sole in Ariete e Luna in Sagittario.
La combinazione Ariete/Sagittario è associata con la Toscana (Italia).
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L'Ariete ha inizio con l’equinozio
primaverile: quando il Sole passa apparentemente dall’emisfero meridionale a
quello settentrionale ed il giorno e la notte hanno la stessa durata.
Il simbolo grafico dell'Ariete è
composto da due semicerchi affiancati che si prolungano verso il basso fino a
congiungersi in un unico punto. L’immagine suggerisce la stilizzazione delle
corna dell’Ariete stesso, la fioritura di un germoglio, lo zampillare di una fontana,
o la prima lettera dell’alfabeto greco (alpha-alfa).
Il
periodo stagionale dell’Ariete è quello della carica primaverile: il momento
in cui fuoriesce la forza della natura a lungo trattenuta durante il letargo
invernale. E’ la parte del ciclo annuale che racchiude il condensato delle
forze dell’anno trascorso, le quali trovano qui la loro via d’uscita e l’inizio
di una nuova vita.
Gli animali riprendono le loro attività dopo la pausa o il
letargo invernale e, insieme agli uomini, sono presi dall’urgenza di agire, di
iniziare nuove situazioni e rapporti, di creare e procreare. Si tratta ancora
tuttavia di una situazione di estremo pericolo: le condizioni del tempo possono
riproporsi nelle loro avversità ed è necessario stare all’erta per farsi strada
nella conquista di spazi ignoti e pieni di incognite.
Solamente i più forti
possono sopravvivere in questa prima fase primaverile ove è necessario usare
con coraggio la massima energia per operare come pionieri del nuovo ciclo
annuale.
Secondo alcuni antichi
astrologi il processo di separazione si sviluppò quando tutti i pianeti si
trovarono in congiunzione nel segno dell’Ariete.
Questo periodo stagionale è un
momento esplosivo di fioritura nell’ambito del processo di frammentazione
dell’ego, così come un’occasione notevole per liberare intenti malsani e
principiare un corso di azione fondato sul recupero dell’unità originaria.
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