Gli articoli di questa serie sono semplicemente una panoramica introduttiva sull’argomento.
Per l'articolo introduttivo a questa serie, clicca qui.
La
Giustizia è l’Arcano Maggiore associato al segno della Bilancia. In molti mazzi
di tarocchi, e nel Rider Waite Tarot, cui ci
riferiamo in modo specifico in questa serie di articoli, questa carta raffigura
una donna incoronata, o una figura androgina, che siede fermamente su un banco
di pietra, con un piede che protrude dal suo vestito. La donna tiene una
bilancia con la mano sinistra, mentre con quella destra punta verso l’alto una
spada a doppia lama.
L’immagine
ricorda la dea greca titanica Themis, figlia di
Urano e Gaia (Cielo e Terra), madre delle Stagioni e di Astraea, l’ultima
degli immortali che visse con gli umani nell’era del ferro. Themis è tradizionalmente
rappresentata nelle corti di giustizia e nei tribunali. Tuttavia, a differenza
di quelle figure la Giustizia dei Tarocchi non è bendata.
Quest’arcano concerne
il vedere e riconoscere consciamente la verità su noi stessi e il mondo, e il
fare le scelte giuste secondo un profondo senso di giustizia, piuttosto che ciò
che è considerato giusto secondo la realtà consensuale. Un profondo senso di
giustizia riconosce tutti gli aspetti della realtà, ordinari e non-ordinari,
vita e morte, tenendoli in equilibrio, senza permettere che alcuno di essi
prevalga.
La
spada a doppia lama nella mano destra enfatizza il potere dell’esercizio
cosciente della scelta. Ciascuna scelta che facciamo ci consente di muoverci
lungo il cammino di guarigione. Questo sentiero è formato da tutte le scelte
che abbiamo fatto nel passato, che determinano il nostro futuro secondo quello
che facciamo nel presente.
La
Giustizia ci confronta con l’inizio di un nuovo ciclo in cui è necessario
compiere una scelta. Non è una carta molto popolare poiché è priva del fascino
caratteristico di altre carte, e pure perché ci sfida con le associazioni in
genere relazionate con la giustizia, il giudizio, le pene, ecc.
Nel mazzo di Aleister Crowley la carta di
chiama “Adjustment” e suggerisce una modifica, una correzione o bilanciamento
lungo il proprio cammino, come conseguenza del riconoscimento di qualcosa di
più ampio. La Giustizia, che nel cristianesimo tradizionale è la più importante
delle Virtù Cardinali, rappresenta il punto di moderazione tra egocentrismo e
altruismo, e gioca un ruolo chiave nella gestione d’ogni possibilità di
relazione.
La
Giustizia è associata alla Bilancia, il settimo segno dello zodiaco. I primi
sei segni, dall’Ariete alla Vergine, sono in rapporto con lo sviluppo dell’ego
e del sé individuale. La loro natura è soggettiva e focalizzata sulla relazione
con se stessi. Qui i rapporti con il mondo esterno sono orientati e compresi
secondo la propria intenzione individuale.
La Bilancia e l’Equinozio di autunno
delineano un cambiamento radicale e l’inaugurazione di un nuovo ciclo che si
sviluppa con i secondi sei segni, dalla Bilancia ai Pesci Questi segni sono
diretti all’integrazione con il mondo esterno e, più esotericamente, con la
propria Ombra, il mondo non-ordinario, incluso il mistero della morte, con lo
scopo di espandere i confini della coscienza individuale. La Bilancia è
l’iniziatore della seconda metà dello zodiaco e muove il suo primo passo verso
l’esterno con il tipo d’interazione più classico, ossia il rapporto di coppia,
che a livello esoterico è il primo gradino della morte iniziatica.
La sfida
principale per la Bilancia è mantenere l’equilibrio tra la natura individuale
centrata su se stessa e la parte sociale orientata verso il partner e gli
altri, tra il mondo interiore e quello esteriore, il conscio e l’inconscio, la
morte e la vita, l’ego e l’Ombra.
La Bilancia
sposta la focalizzazione dall’individuo al collettivo, da ordinario a non-ordinario
e, mentre ciò promuove guarigione ed espansione di consapevolezza, il rischio è
perdere la connessione con il precedente sentiero centrato su se stessi e la
sua intenzione originale, a causa dell’eccessiva attenzione data a quello che
emerge nelle relazioni con gli altri, o con il non-ordinario.
Questo stadio,
quando è sbilanciato, è seguito tipicamente da un risveglio dell’intenzione
perduta, che spesso porta a vedere le relazioni, o il non-ordinario, come la
causa di tale perdita. Ciò produce in genere un ribaltamento del processo
precedente, da collettivo a individuale, non-ordinario a ordinario. Il processo
si ribalterà poi nuovamente una volta che raggiungerà un successivo
sbilanciamento, e così continuerà, spaziando da un eccesso all’altro,
alimentando il conflitto tra le polarità su cui si fonda la realtà di
separazione dell’ego.
La
Giustizia può rappresentare un momento rilevante di consapevolezza su quanto sopra,
un fermo invito all’equilibrio nelle nostre relazioni e in tutti gli aspetti
della vita e, specialmente, morte.
La morte è in vero l’aspetto che è soggetto
a maggiore squilibrio, poiché nella nostra realtà consensuale è
fondamentalmente negata e inconscia. Di conseguenza, la Giustizia spesso ci
confronta con la paura della morte, che pure comprende l’incapacità di lasciare
andare nelle nostre relazioni con gli altri e il mondo, la mancata accettazione
dello stato provvisorio della realtà fisica, che è il rifiuto di ciò che
ciascun essere umano è destinato ad affrontare su questo pianeta.
E’
essenziale notare qui che un vero equilibrio tra le polarità e i mondi può
essere perseguito solo mediante una partecipazione diretta dello Spirito, la
terza polarità, l’identità multidimensionale centrale (IMC ), Dio.
Quindi, la figura della carta che tiene la spada puntata in alto con la mano
destra, enfatizza il bisogno di dirigere la propria attenzione cosciente verso
la presenza dello Spirito, come un requisito essenziale per mantenere vero
equilibrio e giustizia.
Giustizia
e Bilancia, operano come portali verso l’arcano della Morte e lo Scorpione, che
sono la seguente tappa del viaggio lungo lo zodiaco. La carta rappresenta tutte
le figure di mediazione che custodiscono l’accesso all’altro mondo e qualsiasi
processo di trasformazione radicale, come morte, rinascita, mutaforma, ecc.
Il
modello è quello di Maat, la dea egiziana della verità e giustizia, che al
momento della morte pesa il cuore del deceduto nella Grande Bilancia, usando
come contrappeso una penna di struzzo. Se il cuore è più pesante della penna,
l’anima è rimandata nella terza dimensione, il mondo dell’illusione e della
separazione, al fine di liberare il peso in eccedenza. Se invece il cuore è più
leggero, o di peso uguale, l’anima si può muovere oltre. Nella tradizione
cristiana l’arcangelo Michele svolge una funzione similare. Mi viene in mente a
questo punto il film Ultima fermata
paradiso (Defending Your Life) che raccomando per l’esemplificazione
ingegnosa dei temi della Giustizia e della Bilancia.
La
Giustizia descrive l’essenza di tutte le scuole misteriche e della conoscenza
esoterica. E’ associata con la verità e la giustizia immutevole, quella che è
la stessa dall’inizio dei tempi. Include ogni atto o stato che promuove
equilibrio, cooperazione e reciprocità tra tutte le apparenti polarità e
diversità, tra alto e basso, vita e morte, dei ed esseri umani.
La Giustizia è
il riconoscimento e l’espressione cosciente dell’armonia e dell’equilibrio
multidimensionali. Nei tempi antichi non c’era separazione tra le dimensioni.
Tutti i regni erano uniti e gli uomini erano dei e gli dei erano uomini. Quando
il processo di separazione iniziò a diventare inarrestabile certe pratiche
rituali furono introdotte per salvaguardare la connessione tra i mondi, almeno
in alcuni momenti del giorno o dell’anno, o in certi luoghi (templi, siti
sacri, ecc.). Quindi, la celebrazione di riti ed esercizi spirituali, l’impiego
di certe usanze e costumi, divennero un modo per praticare Giustizia. Questi
mezzi permettevano, e ancora consentono, una relazione con gli antichi portali
e ponti verso altre dimensioni, sebbene non implicavano, e non implicano, il
passaggio oltre.
Mentre la fedeltà a specifiche pratiche è fondamentale e
dimostra la propria volontà di recuperare l’unità originaria, onde potersi
muovere veramente oltre è necessario attraversare la struttura famigliare del
ponte e fare ingresso nel mistero, la sfera della gnosis, la conoscenza derivata da un’esperienza diretta.
Nella
divinazione, la carta della Giustizia indica un momento in cui è richiesta una
consapevolezza attenta al fine di acquisire maggiore comprensione su ciò che
accade nella vita. Può indicare che un dato risultato o situazione è la
conseguenza di scelte fatte nel passato, e che occorre accettarle karmicamente, non importa se siano buone
o cattive. Allo stresso tempo ciò promuove la possibilità di cambiare o
correggere un corso di azione in considerazione delle lezioni apprese dal
passato e dal presente. Può pure significare un risultato potenziale nei
termini sopraccitati riguardo al futuro. Inoltre la carta rappresenta un
confronto con ciò che è stato negato o evitato, perché scomodo, come un completamento,
una rivendicazione, una mancanza, o qualunque situazione di rilascio, che ora
emerge per richiedere equlibrio
© Franco Santoro, Findhorn Foundation Cluny Hill, Forres IV36 2RD, UK, info@astroshamanism.org
Per i nostri CD astrosciamanici, clicca qui
Per accedere alla nostra pagina su Facebook, clicca qui
Se ti è possibile, per favore supporta il nostro blog con una donazione. Ogni contributo, anche piccolo, è assai apprezzato. Per informazioni contatta info@astroshamanism.org oppure clicca su "donate" nello spazio a seguire:
Nessun commento:
Posta un commento