sabato 24 marzo 2012

Ariete: Azione, non Parole (di Franco Santoro)


Il simbolo grafico dell'Ariete è composto da due semicerchi affiancati che si prolungano verso il basso fino a congiungersi in un unico punto. L’immagine suggerisce la stilizzazione delle corna dell’Ariete stesso, la fioritura di un germoglio, lo zampillare di una fontana, o la prima lettera dell’alfabeto greco (alpha-alfa).  

L'Ariete ha inizio con l’equinozio primaverile: quando il Sole passa apparentemente dall’emisfero meridionale a quello settentrionale ed il giorno e la notte hanno la stessa durata. 

Il periodo stagionale dell’Ariete è quello dell’esplosione primaverile: il momento in cui fuoriesce la forza della natura a lungo trattenuta durante il letargo invernale. E’ la parte del ciclo annuale che racchiude il condensato delle forze dell’anno trascorso, le quali trovano qui la loro via d’uscita e l’inizio di una nuova vita. 

Gli animali riprendono le loro attività dopo la pausa o il letargo invernale e, insieme agli uomini, sono presi dall’urgenza di agire, di iniziare nuove situazioni e rapporti, di creare e procreare. Si tratta ancora tuttavia di una situazione di estremo pericolo: le condizioni del tempo possono riproporsi nelle loro avversità ed è necessario stare all’erta per farsi strada nella conquista di spazi ignoti e pieni di incognite. 

Solamente i più forti possono sopravvivere in questa prima fase primaverile ove è necessario usare con coraggio la massima energia per operare come pionieri del nuovo ciclo annuale.


Secondo alcuni antichi astrologi il processo di separazione si sviluppò quando tutti i pianeti si trovarono in congiunzione nel segno dell’Ariete. 

Questo periodo stagionale è un momento esplosivo di fioritura nell’ambito del processo di frammentazione dell’ego, così come un’occasione notevole per liberare intenti malsani e principiare un corso di azione fondato sul recupero dell’unità originaria. 

L'Ariete rappresenta l’emergere immediato di una coscienza, chiara e apparentemente individuale, dalla confusione collettiva e dal buio indefinito. Tale emersione ha una finalità precisa nell’ambito del ciclo annuale ed è destinata ad esaurirsi (a sacrificarsi) una volta che il suo compito è stato portato a termine. 

Nel processo di contaminazione dell’ego, finisce invece con l’essere bloccata e condensata. Essa si separa dal processo creativo divino ed assume una sua identità illusoria che può sopravvivere unicamente in un habitat altrettanto illusorio, che è appunto il mondo che la maggior parte degli esseri umani credono di vedere. 

L’Ariete rappresenta l’espressione più pura dell’ego: la più forte, ma anche quella, per certi versi, più facile da identificare e guarire. Il riconoscimento di questo ego è generalmente semplice e privo delle complicazioni e sottigliezze che proliferano allorché la separazione evolve in altri segni. 

In questo stadio arietino il lavoro consiste nel donare e sacrificare l’energia transitante e nel dirigerla coscientemente verso l’Intento. 

E’ un atto di offerta e sacrificio che nulla ha a vedere con la mortificazione o il dolore. Significa trascurare i desideri dell’ego ed esprimere energia affinché il mondo raggiunga i suoi massimi obiettivi. 

Può anche voler dire trascurare il punto di vista dell’ego riguardo quelli che sono i desideri dell’ego, manifestandoli invece apertamente, così che posso raggiungere il mio obiettivo insieme a quelli del mondo. In questo processo l’energia che era bloccata o congelata è destinata a sciogliersi e fluire verso la sua fonte originaria. 

L’Ariete, come l’Agnello pasquale, è un essere che risorge dalla morte e che quindi non può temerla. Ed è questa la specificità della Pasqua cristiana: la resurrezione del Figlio di Dio. “Il periodo della Pasqua è un periodo di gioia, non di dolore. Guarda il tuo Amico resuscitato e celebra la sua santità con me. Perché la Pasqua è il periodo della tua salvezza insieme alla mia” (UCIM, T453).

L’Ariete sente la responsabilità di iniziatore del ciclo annuale e non può perdere tempo. Occorre fare presto, essere chiari e diretti, tralasciare ogni tipo di complicazione e affrontare con coraggio ogni ostacolo anche a costo del proprio sacrificio. 

“Azioni e non parole” è il motto di questo segno. 

Da: Franco Santoro, Astroshamanism Book Two: The Voyage Through the ZodiacFindhorn Press, 2003. 



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