Il simbolo grafico dell'Ariete è
composto da due semicerchi affiancati che si prolungano verso il basso fino a
congiungersi in un unico punto. L’immagine suggerisce la stilizzazione delle
corna dell’Ariete stesso, la fioritura di un germoglio, lo zampillare di una fontana,
o la prima lettera dell’alfabeto greco (alpha-alfa).
L'Ariete ha inizio con l’equinozio
primaverile: quando il Sole passa apparentemente dall’emisfero meridionale a
quello settentrionale ed il giorno e la notte hanno la stessa durata.
Il
periodo stagionale dell’Ariete è quello dell’esplosione primaverile: il momento
in cui fuoriesce la forza della natura a lungo trattenuta durante il letargo
invernale. E’ la parte del ciclo annuale che racchiude il condensato delle
forze dell’anno trascorso, le quali trovano qui la loro via d’uscita e l’inizio
di una nuova vita.
Gli animali riprendono le loro attività dopo la pausa o il
letargo invernale e, insieme agli uomini, sono presi dall’urgenza di agire, di
iniziare nuove situazioni e rapporti, di creare e procreare. Si tratta ancora
tuttavia di una situazione di estremo pericolo: le condizioni del tempo possono
riproporsi nelle loro avversità ed è necessario stare all’erta per farsi strada
nella conquista di spazi ignoti e pieni di incognite.
Solamente i più forti
possono sopravvivere in questa prima fase primaverile ove è necessario usare
con coraggio la massima energia per operare come pionieri del nuovo ciclo
annuale.
Secondo alcuni antichi
astrologi il processo di separazione si sviluppò quando tutti i pianeti si
trovarono in congiunzione nel segno dell’Ariete.
Questo periodo stagionale è un
momento esplosivo di fioritura nell’ambito del processo di frammentazione
dell’ego, così come un’occasione notevole per liberare intenti malsani e
principiare un corso di azione fondato sul recupero dell’unità originaria.
L'Ariete rappresenta l’emergere immediato di una coscienza,
chiara e apparentemente individuale, dalla confusione collettiva e dal buio
indefinito. Tale emersione ha una finalità precisa nell’ambito del ciclo
annuale ed è destinata ad esaurirsi (a sacrificarsi) una volta che il suo
compito è stato portato a termine.
Nel processo di contaminazione dell’ego,
finisce invece con l’essere bloccata e condensata. Essa si separa dal processo
creativo divino ed assume una sua identità illusoria che può sopravvivere
unicamente in un habitat altrettanto illusorio, che è appunto il mondo che la
maggior parte degli esseri umani credono di vedere.
L’Ariete rappresenta
l’espressione più pura dell’ego: la più forte, ma anche quella, per certi versi,
più facile da identificare e guarire. Il riconoscimento di questo ego è
generalmente semplice e privo delle complicazioni e sottigliezze che
proliferano allorché la separazione evolve in altri segni.
In questo stadio
arietino il lavoro consiste nel donare e sacrificare l’energia transitante e
nel dirigerla coscientemente verso l’Intento.
E’ un atto di offerta e
sacrificio che nulla ha a vedere con la mortificazione o il dolore. Significa
trascurare i desideri dell’ego ed esprimere energia affinché il mondo raggiunga
i suoi massimi obiettivi.
Può anche voler dire trascurare il punto di vista
dell’ego riguardo quelli che sono i desideri
dell’ego, manifestandoli invece apertamente, così che posso raggiungere il mio obiettivo insieme a quelli del
mondo. In questo processo l’energia che era bloccata o congelata è destinata a
sciogliersi e fluire verso la sua fonte originaria.
L’Ariete, come l’Agnello
pasquale, è un essere che risorge dalla morte e che quindi non può temerla. Ed
è questa la specificità della Pasqua cristiana: la resurrezione del Figlio di
Dio. “Il periodo della Pasqua è un periodo di gioia, non di dolore. Guarda il
tuo Amico resuscitato e celebra la sua santità con me. Perché la Pasqua è il
periodo della tua salvezza insieme alla mia” (UCIM, T453).
L’Ariete sente la responsabilità di iniziatore del ciclo annuale e non può
perdere tempo. Occorre fare presto, essere chiari e diretti, tralasciare ogni
tipo di complicazione e affrontare con coraggio ogni ostacolo anche a costo del
proprio sacrificio.
“Azioni e non parole” è il motto di questo segno.
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