mercoledì 26 gennaio 2011

Uno studio sull’astrosciamanesimo: nuovo paradigma di spiritualità e religione (di MaryCatherine Burgess)

Waterhouse, The Magic Circle
MaryCatherine Burgess, Cappellano Associato all’Università di Edimburgo, ha pubblicato  New Paradigm of Spirituality and Religion: Contemporary Shamanic Practices in Scotland (Nuovo Paradigma di Spiritualità e Religione: Pratiche Sciamaniche Contemporanee in Scozia), edito da Continuum, in cui illustra un campo di ricerca e una casistica su tre gruppi che praticano lo sciamanesimo in Scozia, tra cui l’astrosciamanesimo. 

Nel suo libro, Burgess esplora la difficile relazione tra religione e spiritualità, applicando elementi multiculturali di sciamanesimo e il modello analitico di Religion as a Chain of Memory (La Religione come Catena della Memoria) di Daniele Hervieu-Leger. Attraverso uno studio meticoloso, l’autore scopre una visione sciamanica del mondo che porta nella sua memoria e pratica un lignaggio di spiritualità, non un credo. Questa distinzione sparge luce critica su un nuovo paradigma di spiritualità e religione che riflette come molti, nelle società occidentali, attualmente riconoscono la religione istituzionale.

Il risultato della sua ricerca “mostra che tre gruppi di praticanti sciamanici contemporanei, e le loro comunità in Scozia, riflettono elementi centrali del modello sciamanico. Comunque, sebbene somiglino strettamente al modello religioso, in effetti accedono ad un lignaggio centrale di spiritualità, non di religione. La loro spiritualità è globale, ed essi riflettono tutti i fattori che contribuiscono alla trasformazione della religione.”

Per quanto riguarda l’astrosciamanesimo, Burgess descrive la sua esperienza durante due seminari di Franco Santoro tenuti nel 2003, The East Gate (Il Portale dell’Est) tenuto a Edimburgo e Original Quest: An Astroshamanic Journey into Time and Space al Cluny Hill College. Il libro contiene un resoconto dettagliato di entrambi i seminari, interviste con molti partecipanti e un’ampia descrizione dell’approccio sciamanico di Santoro, inclusi i suoi primi anni e l’iniziazione.

Includiamo di seguito alcuni estratti presi dal Capitolo 6 (Esplorazione delle connessioni tra elementi interculturali sciamanici e espressioni neosciamaniche in Scozia). Qui Burgess adopera un modello basato su sette elementi chiave esistenti interculturalmente nella maggior parte delle comunità sciamaniche, ossia “vocazione e iniziazione, cosmologia, volo dell’anima/viaggio, coscienza, spiriti alleati, guarigione dell’anima e supporto comunitario). Nella sua ricerca scientifica Burgess esplora dapprima l’approccio e la comprensione dello sciamanesimo per ciascun praticante (Definizione e prima scoperta dello sciamanesimo), e poi applica i sopraccitati sette elementi mediante rispettive domande


Definizione e prima scoperta dello sciamanesimo

Franco considera lo sciamanesimo come un antico e diffuso metodo spirituale o sistema di guarigione – in cui sciamani, familiari con stati di coscienza che permettono la comunicazione e collaborazione con spiriti guida nell’esplorazione delle dimensioni spirituali della realtà, aiutano se stessi, le loro comunità e il pianeta, a raggiungere un senso esperienziale diretto dell’unità e dell’interconnessione di tutta la vita. Franco definisce l’astrosciamanesimo come “un sistema spirituale di guarigione inteso ad espandere la percezione umana attraverso l’integrazione dei principi base dello sciamanesimo con l’astrologia esperienziale, le antiche religioni misteriche, le tradizioni pagane e cristiane nell’ambito della società contemporanea”. Lo sciamanesimo per Franco, in particolare l’astrosciamanesimo, offre un’alternativa ai sistemi di credenza di separazione prevalenti nel mondo, rivelando un modo sacro per ricevere informazioni sull’unità originale del mondo, una via che aiuta gli individui a conoscere il loro sé multidimensionale. […]

Vocazione sciamanica e iniziazione

La vocazione e l’iniziazione sciamanica possono procedere in modi che includono tipicamente l’eredità o una chiamata spontanea, malattia o/e sogni; esperienze di morte e resurrezione; e il conseguimento d’alleati spirituali o canti di potere.

Cresciuto cristianamente in Italia e in seguito attirato dallo studio dello yoga e dell’astrologia, Franco iniziò a comprendere come esperienze apparentemente sconnesse della sua infanzia erano in realtà parte di un lungo processo d’iniziazione e apprendimento. Una di queste esperienze era la capacità di “passare attraverso” una porta e lasciare i genitori senza che essi lo sapessero. Quando ciò accadeva, egli provava un forte senso di déjà vu, che ciò era qualcosa di consueto per lui.

Quando era ancora bambino, cominciò a notare cose che gli adulti sembravano non vedere, o che avevano deciso di non rivelare. Tra queste “cose” che vedeva c’erano i Bhi Jinah, esseri spirituali che divennero amici e alleati nella sua vita. A circa quattro o cinque anni, iniziò a fare giochi spontanei che comportavano trascorrere tempo in mondi paralleli, uno di questi con 12 stati, di cui disegnò varie mappe. In queste mappe, la sua casa di famiglia diventava la sovrapposizione di un mondo parallelo, e le varie stanze si trasformavano in città e paesi. La conformazione di quest’altro mondo creò una sua mitologia. C’erano pure squadre di calcio con interi campionati. Ciascuno dei settori di questo mondo aveva un nome, che Franco creava come variazione di nomi di parenti o conoscenti. Sebbene questa fosse per lui una maniera creativa per integrare ciò che apprendeva a scuola, e per provare gioia e divertimento, era chiaro per Franco che si trattava di un gioco di fantasia.

Tra sedici e diciotto anni, iniziò a mettere in discussione ciò che faceva, specialmente quando si rese conto che gli altri non condividevano quest’entusiasmo per il suo gioco. Questa presa di coscienza comportò un senso d’inadeguatezza nei rapporti con la realtà ordinaria, così che Franco decise di distruggere le mappe. A diciassette anni ebbe un’esperienza molto potente dopo la lettura di un libro di Alan Watts, che evocò nuovi orizzonti in lui. In seguito trascorse otto anni esplorando ciò che lui chiama “la parte oscura”, il “Provisional Order”, ossia ciò che mantiene in vita la realtà ordinaria e la separa dalla realtà non ordinaria. Tutte queste esperienze dall’infanzia alla vita adulta si unirono per dare forma ad un’iniziazione sciamanica per Franco. Tra le sfide che egli continuò a vivere c’era la capacità di vedere il potere e altre parti del suo sé multidimensionale, in un ambiente in cui nessuno aveva questo tipo di esperienze. […]

Cosmologia sciamanica

La cosmologia sciamanica si riferisce inizialmente alla distinzione tra realtà ordinaria e non ordinaria, e in seguito divide la realtà non ordinaria, o i regni spirituali, in una geografia generale che include mondo dell’alto, basso e medio. Questi regni non ordinari sono in genere accessibili da un punto di partenza nella realtà ordinaria terrena. Questi punti sono spesso associati con l’asse del mondo, l’albero della vita, poiché queste nozioni sembrano ritrarre la connessione tra tutti i “mondi”.

La realtà non ordinaria, in base alla formazione astrologica di Franco, è un Sacro Cerchio, che include una struttura di settori, energie e archetipi che aiutano a diventare consapevoli dell’unità che sottende l’esistenza. In questa struttura “transitoria” ci sono livelli fisici, mentali e spirituali. Esiste pure un livello verticale che riflette il mondo alto, basso e medio, e un asse orizzontale che contiene le quattro direzioni di est, sud, ovest e nord. La struttura possiede dodici settori, che sono i segni zodiacali. Questa intera cosmologia è descritta nel libro di Franco, Epic of the Sacred Cone. Franco dice di poter viaggiare in ogni parte del Sacro Cerchio per apprendere importanti dati sulla vita. Egli crede che ogni parte del Sacro Cerchio rappresenta una via per condurre al Centro ed è pure un’emanazione dal Centro, poiché non esiste vera separazione. Come praticante sciamanico, astrologo ed esploratore spirituale, Franco vede come queste dimensioni sono messe insieme, e viaggia agevolmente in queste realtà. […]

Viaggio sciamanica e volo dell’anima

Il volo sciamanica dell’anima, o viaggio sciamanica, si riferisce all’esperienza estatica del viaggio in regni non ordinary del mondo spirituale e al ritorno successivo alla realtà ordinaria. Chi viaggia in genere ascende o discende, sebbene I viaggi nel mondo medio comportano viaggi nella dimensione spirituale di ciò che appare come realtà ordinaria. In questi viaggi focalizzati e interattivi, lo sciamano incontra e lavora con alleati spirituali che fungono come partner e fornitori di guarigione e informazioni.

Franco viaggia in tutti i regni descritti nella sua cosmologia del Sacro Cono e in questo processo lavora con una varietà di spiriti alleati. Egli sottolinea e insegna alle persone l’importanza di mantenere un intento chiaro prima e durante il viaggio, e offre la descrizione del suo metodo nel libro Astroshamanism, Book I. In questo testo egli discute non solo l’intento, ma illustra pure una metodologia di viaggio similare a quella di Michael Harner . […]

Coscienza sciamanica

Musica ritmica, tambureggiamento, canti e danza sono modi tipici per raggiungere stati di coscienza sciamanica che facilitano il viaggio in realtà non ordinarie. Altri modi per assistere questo processo includono l’uso di costumi e il digiuno.,

Tutti i praticanti usano tamburi, sonagli, campane e altri strumenti ritmici, rituali, costumi e oggetti sacri, musica, canti, danza e incenso o salvia. Franco usa pure il disegno, la meditazione, il silenzio, la glossolalia, il movimento fisico, posture del corpo e gli elementi della natura (terra, aria, acqua, fuoco) […]

Alleati spirituali sciamanici

Gli alleati spirituali in un contesto sciamanico sono vissuti in molti modi. Questi alleati formano relazioni protettive e di supporto, diventando fonti di potere e guide verso informazioni e guarigioni. Essi appaiono in genere in forma umana, animale o vegetale, e in alcuni casi, si uniscono con partner umani in una sorta di matrimonio spirituale.

Quando lavora sciamanicamente Franco tende a trarre dall’energia spirituale del Sacro Cono, la cosmologia completa che connette i mondi della realtà non ordinaria. Secondo lui, essa include tutte le guide spirituali, che sono sempre interconnesse e parte del tutto. Quando lavora con gruppi egli fa riferimento a qualunque elemento abbia senso per i partecipanti in modo da aiutarli a trovare supporto spirituale. Nel suo lavoro egli usa spesso i santi cristiani, e in particolare la Madonna, che fanno parte del suo retaggio religioso. Franco impiega inoltre i pianeti, il sole e la luna, come parte del suo riferimento astrologico. Inoltre, la sua esperienza con l’Epica del Sacro Cono lo porta a contattare i Bhi Jinah, gli esseri che popolano gli spazi vuoti e mantengono in vita tutto ciò che esiste.nel mondo visibile […]

Guarigione sciamanica dell’anima

Come dottori dell’anima, i praticanti sciamanica operano a livello dell’anima per aiutare le persone nei loro processi di guarigione. Alcuni dei metodi classici di guarigione dell’anima includono: divinazione di importanti informazioni, recupero dell’animale di potere, recupero dell’anima, estrazione; preparazione per la morte e attività di psicopompo per coloro che sono già deceduti.

Franco ha avuto esperienza lui stesso di guarigione spirituale e ha aiutato gli altri in questo processo. Per lui, la cosa più importante nella guarigione è creare una relazione con ciò che la malattia rappresenta, come nella tradizione di Pitagora. Egli s’adopera per estrarre luminosità dal buio, e fa riferimento alle tradizioni dei templi di Apollo e alle caverne sotterranee dove coloro che cercavano guarigione si recavano immergendosi nel buio, per poi ritrovare la luce autentica e confrontare la realtà. Sebbene Franco impieghi il metodo sciamanica dell’estrazione, non lo considera come parte della sua tradizione, perché perpetua l’illusione del senso di separazione e e frammentazione. […]

Supporto comunitario

Incluso nel concetto di supporto comunitario vi sono aspetti di un sistema sciamanica in cui i membri di una comunità riconoscono in qualche modo la chiamata che giunge ad uno sciamano potenziale, supportandone il lavoro, incoraggiandone la formazione e ricercando assistenza qualificata da questa persona, osservando e valutando allo stesso tempo l’efficacia dei suoi servizi. Questo può aver luogo in modi diversi, secondo la natura, le dimensioni e la collocazione della comunità.

Franco dice che la comunità riflette l’interrelazione e l’interdipendenza di tutta la vita. La sua visione è che tutto è uno, e che quindi le persone sono attirate spontaneamente a supportarsi reciprocamente nel loro lavoro individuale di rilascio del senso di separazione e di scoperta delle loro mutue connessioni. […]

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