sabato 25 agosto 2012

Lavoro e pratica spirituale (di Franco Santoro)

L’attitudine verso il lavoro, la professione o il modo in cui prestiamo servizio in una data comunità o ambiente, ha un impatto decisivo lungo il sentiero di trasformazione e conoscenza. 

Il lavoro si esprime nel  suo massimo potenziale quando, oltre a svolgere una funzione pratica, diventa una forma di pratica olistica e spirituale. 

In questo caso lo scopo primario del lavoro non è la remunerazione attraverso un salario, ma il senso di aver fatto qualcosa di buono, di produrre effetti tangibili a beneficio dell’ambiente ad ogni livello, e di espandere la nostra coscienza. 

Il lavoro è uno dei modi più pratici con cui possiamo creare un ponte tra realtà ordinaria e non ordinaria. 

“Se riesci a trasformare il tuo lavoro in una meditazione, questa è la cosa migliore. In questo modo la meditazione non sarà mai in conflitto con la tua vita. Qualunque cosa tu faccia può diventare una meditazione. La meditazione non è qualcosa di separato: essa è parte della vita. E' come respirare, quando respiri stai meditando. Si tratta solo di spostare l'enfasi, non occorre fare altro. Ciò che fino ad ora hai fatto sbadatamente, lo fai con attenzione. Le cose che hai fatto per convenienza o per dei risultati, come il denaro, sono OK, ma puoi far sì che diventino un fenomeno superiore. I soldi sono OK, e se il tuo lavoro ti rende denaro, va bene. C'è bisogno di soldi, ma i soldi non sono tutto. Se dal lavoro puoi ottenere qualcosa in più, perché rinunciarci? Del resto non ti costa niente. Che tu lo voglia o meno, bisogna lavorare. Se lo fai con amore, potrai guadagnare molto di più”. (Osho, Il libro arancione: tecniche di meditazione, Ed. Mediterranee, p. 47)


Spesso il lavoro è purtroppo la causa dei rancori più diffusi tra gli esseri umani.

Ogni volta che ti senti di malumore o non hai voglia di andare al lavoro, prima di iniziare a rovesciare su di te e chi ti circonda una valanga di rancori di lamentela, critica e insoddisfazione, fermati un attimo. 

Per cinque minuti, respira profondamente. Senti che attraverso l’espirazione stai liberandoti dei tuoi rancori. Non concentrarti sui rancori che espelli, non farci caso, guarda invece che cosa arriva nello spazio vuoto lasciato dai rancori. 

Apriti alla luce che arriva e continua a lasciare andare i rancori, senza prenderti cura delle loro forme. Che importa se sono brutti e malformi. A che pro criticarli, se hai deciso di lasciarli andare. Lascia andare i tuoi pensieri su quello che fai e limitati semplicemente a respirare. 

Se rilasci i rancori con l’espirazione, e fai giungere la luce con l’inspirazione, dopo cinque minuti, la situazione sarà cambiata radicalmente. 

Estratto da: Franco Santoro, Manuale di Formazione Astrosciamanica, 1996.

© Franco Santoro, Cluny Hill College, Forres IV36 2RD, UK, info@astroshamanism.org (traduzione dall'inglese all'italiano di Anna Luna) 






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mercoledì 1 agosto 2012

Luna Piena in Acquario - 2 agosto 2012


La Luna Piena in Acquario (Sole in Leone, Luna in Acquario) ha luogo il 2 agosto 2012 alle 4:39 ora italiana, a 10° 15' dell'Acquario, e coincide quest'anno con la festa di Lammas, o Lughnasadh (clicca qui per maggiori dettagli).

Sia la Luna Piena in Acquario, sia Lammasesemplificano la coesistenza del picco di luce, calore e vita, con il picco di buio, freddo e morte. Ciò annuncia e celebra cambiamenti radicali, così come sono premessi dalle implicazioni di scadenze mitiche, per esempio il 21 dicembre 2012.

Quando la vita raggiunge il suo picco di luce da una parte, la morte e il picco di buio si esaltano dall'altra. Le due polarità fanno parte del tutto. Non possono esistere separate e saremo sempre divisi fin quando non riusciremo a esperirle simultaneamente.

Per molto tempo i conflitti tra polarità sono stati la causa principale di afflizioni e umiliazioni sul nostro pianeta. Mentre procediamo lungo un sentiero di risveglio spirituale, è vitale riconoscere le ferite prodotte dalla separazione, promuovendo strenuamente strade per guarirle e recuperare quindi la magnificenza della nostra unità originale. 

A questo riguardo sviluppi considerevoli sembrano aver luogo nel mondo contemporaneo, rivelando il potenziale per un cambiamento di coscienza e un notevole processo di rilascio e accelerazione, o riattivazione della nostra identità multidimensionale. 

Ogni essere umano, cosciente o inconsapevole, è una parte inerente della rete della vita. Questo significa che, insieme alla sua personalità separata, o ego, lui-lei sperimenta l’interazione con la natura multidimensionale, che è il suo vero sé. 

Quando due o più individui si riuniscono con l’intento di dare spazio creativo alla loro vera natura multdimensionale, amplificano l’accesso alla rete della vita e all’unità della coscienza umana. Queste reti creano le condizioni per produrre sviluppi immani nel processo di guarigione planetaria.

Nel contesto della Luna Piena in Acquario (binario 5.11) la condizione di base comprende: la totale conoscenza dei problemi, il permesso a ogni parte di esprimersi totalmente e lo spazio per esporre i rancori senza accelerare la risoluzione dei problemi stessi. Questo implica che la trasparenza e la disponibilità all’ascolto sono i primi passi verso la guarigione, insieme alla capacità di trasferire la propria storia personale nella storia collettiva, cioè pensare in termini di collettivo invece che di personale, e identificandosi con la comunità globale.

Lammas - 1 agosto


Lughnasadh Lammas è uno degli otto cosiddetti festival celtici, tradizionalmente associato con il primo di agosto, che quest'anno coincide con la Luna Piena in Acquario (clicca qui per informazioni). 

Nacque come una festa per celebrare la divinità irlandese della luce, Lugh, e in seguito incorporò tutte le principali divinità del raccolto. L’evento onora l’inizio della stagione della mietitura con raduni comunitari e mercati. È il culmine del calore e della luminosità, dell’esuberanza e della performance. È anche la festa funeraria del dio della luce, che implica pure il riconoscimento del freddo e dell’oscurità, l’altra polarità del ciclo. Questo aspetto è celebrato dalla canzone folk "John Barleycorn Must Die".

Quando la vita sembra essere al massimo da un lato, la morte prospera dall’altro. Perciò a Lughnasadh, come in tutte le vere celebrazioni olistiche, sono comprese tutte le polarità, e tutti e tutto, sacro e profano, trovano il loro spazio di santità nella ruota dell’esistenza.