sabato 29 ottobre 2011

La Finestra di Quarta Dimensione a Cluny Hill (di Franco Santoro)


Vi sono certe storie riguardo Cluny Hill College,[i] o Findhorn Foundation Cluny Hill, come lo chiamiamo ora, che ancora non sono in grado di condividere e quindi preferisco per il momento tacere. Dopo tutto Cluny è nato nel segno dello Scorpione e con la Luna in Pesci. Ciò spiega pure il fatto che sia spesso associato ad una nave. Quella che segue è una breve storia a cui ho già accennato in altre occasioni.

Diversi anni fa, mentre procedevo alle pulizie dei corridoi, mi sono affacciato alla finestra orientale di Cluny Hill College. Vidi qualcosa di stupefacente e seppure da un lato non potevo credere a ciò che vedevo, dall’altro questo mi pareva del tutto naturale. 

Dalla finestra di Cluny per un paio di minuti vidi letteralmente me stesso mentre passeggiavo lungo la strada il giorno del mio primo arrivo a Findhorn. Mi salutai calorosamente inviando un raggio di luce gialla a quell’antica immagine di me stesso. 

Era allora un venerdì, la vigilia dell’equinozio di primavera ed il giorno prima dell’inizio della Settimana di Esperienza, il programma introduttivo della Findhorn Foundation. Secondo le istruzioni ricevute, potevo accedere a Cluny solo l’indomani mattina e per quella notte alloggiavo quindi in una pensione. Tuttavia decisi almeno d’incamminarmi lungo il sentiero che gira attorno al territorio di Cluny Hill College per avere un contatto iniziale a distanza con l’ambiente.

martedì 25 ottobre 2011

La Morte – Scorpione: Viaggio Astrosciamanico nei Tarocchi (di Franco Santoro)


Gli articoli di questa serie sono semplicemente una panoramica introduttiva sull’argomento. 
Per l'articolo introduttivo a questa serie, clicca quiPer l'edizione originale in inglese clicca qui. 

“Siamo tutti morti in licenza”  (Eugene Levine)

Il segno dello Scorpione è tradizionalmente associato con la Morte, il tredicesimo Arcano Maggiore nei Tarocchi di Rider Waite e nella maggior parte dei mazzi. La carta rappresenta una figura scheletrica, la personificazione della Morte, ricoperta interamente da un’armatura nera mentre cavalca un cavallo bianco, come nell’Apocalisse 6:8 “Ed ecco mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l’Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra.”

La figura scheletrica sembra cavalcare piano, mentre sorregge uno stendardo con una rosa mistica, simbolo di vita, scavalca il corpo di un re, mentre una fanciulla e un bambino cadono davanti al cavallo, e un vescovo sta in piedi aspettando la fine con le mani giunte. Malgrado la loro diversità tutti gli esseri umani sono uniti da un comune destino di morte, un tema conosciuto come la Danza della Morte, graficamente raffigurato in molte chiese medievali iniziatiche, come la Cappella Rosslyn, nella quale la morte era mostrata ugualmente trionfante su individui di ogni classe ed età. Il sole sorge sullo sfondo della carta tra due pilastri, che è anche una rappresentazione della carta seguente, la Temperanza.

La morte, insieme al sesso[i] e ad altri temi Scorpione, è indubbiamente la più fraintesa di tutte le esperienze. È anche l’elemento più significativo di ogni processo sciamanico iniziatico. Nonostante l’abbondante fioritura di corsi e seminari sullo sciamanesimo, l’insegnamento cruciale e sine qua non in questo regno si sviluppa unicamente attraverso la diretta connessione con lo Spirito, causato generalmente da un confronto con la morte attraverso una grave malattia o altre minacciose situazioni della vita. Queste esperienze operano come test iniziatici, massicci processi di rilascio, e possono anche verificarsi continuativamente durante la vita dello sciamano. Quando l’apprendista riesce a sopravvivere a tali prove, il passo successivo implica l’addestramento direttamente dallo Spirito. Tuttavia non c’è modo che questo possa accadere, a meno che l’apprendista non accetta di morire alla sua precedente identità e affrontare pienamente l’archetipo della Morte. Questo processo lascia un marchio esclusivo su tali individui, che può essere percepito e compreso da anime gemelle, sebbene generalmente causa paura e altre reazioni sfavorevoli nelle persone ordinarie.

Una Concisa Anatomia di Demoni, Graha e altre Creature in Apparenza Immonde (di Franco Santoro)


Graha 5.5

Secondo l’Epica del Sacro Cono, i Graha sono entità di quarta dimensione di apparente rancore, separazione e antagonismo. Sono esseri generalmente inconsci e invisibili, che nella realtà ordinaria emergono unicamente attraverso le nostre proiezioni su persone e situazioni del mondo esterno o come paure interiori ed emozioni intense o dolorose. 

Da una prospettiva umana i Graha sembrano nutrirsi della nostra consapevolezza e la tengono strettamente confinata nell’illusione di una realtà separata, ossia la configurazione umana arbitraria (CUA).

In sanscrito Grah e Graha significano rispettivamente afferrare, impadronirsi di e colui che afferra. Nell’induismo tradizionale questo termine è impiegato per descrivere varie intrusioni, demoni o spiriti malefici che entrano dentro le loro vittime causando dolore e sfortuna. Essi sono nati dalla collera di Shiva o Rudra e vengono considerati gli “indicatori dell’influenza” poiché indicano l’influenza karmica nel comportamento degli esseri umani. Graha è anche la parola sanscrita per “pianeti”, i quali, secondo l’Astrologia Induista, afferrano o influenzano la vita umana in modo positivo o negativo. I Navagraha sono i nove pianeti principali o esseri celestiali: Surya (Sole), Chandra (Luna), Mangal  (Marte), Budha (Mercurio), Brihaspati (Giove), Shukra (Venere), Shani (Saturno), Rahu (Nodo Lunare Nord) e Ketu (Nodo Lunare Sud).

venerdì 21 ottobre 2011

Lo Scorpione e la Via Benedetta del Bardo (di Franco Santoro)

“Quando ci confrontiamo con i nostri peggiori incubi le scelte sono poche: lottare o fuggire. Speriamo di trovare la forza di affrontare le nostre paure, ma talvolta, nostro malgrado, scappiamo. E se il nostro incubo ci darà la caccia? Dove mai ci nasconderemo?” (Eroi, Stagione 2, Episodio 5)

Il periodo dello Scorpione è ricco di benedizioni e opportunità per svelare segreti nascosti, specialmente su chi realmente siamo oltre l’identificazione con la nostra vita cosciente. 

Lo Scorpione spesso sopraggiunge come un Mietitore Feroce, che spazza via quello che appare, dissolvendo la quieta routine dell’esistenza ordinaria e liberando gli elementi oscuri della vita. Questi elementi tendono a fare luce sull’inevitabile perdita, o data di scadenza, di molte cose che diamo per scontate nella vita, inclusa la fine della vita stessa, la morte.

La consapevolezza della morte, che è ciò che lo Scorpione tenacemente segnala, è paradossalmente il controllo più pragmatico della realtà e il principale attivatore della consapevolezza della vita. 

La morte è “il sogno principale da cui scaturiscono tutte le illusioni” (UCIM, M27, 1.1), e l’immersione dello Scorpione nel suo mistero, lungi dall’essere una sinistra evoluzione della negazione della vita è sicuramente un passo decisivo per comprendere e padroneggiare la vita stessa.

Lo Scorpione possiede l’abbagliante capacità di enfatizzare ciò che ci tiene nell’oscurità e nasconde la consapevolezza di chi siamo ad un livello multidimensionale, così da poter essere rilasciato, consentendo al nostro autentico sé di vedere, aumentare la sua trasparenza e risplendere nella nostra vita. 

Dolore, paure, disperazione e ogni genere di pensieri o emozioni spiacevoli mostrano ciò che non c’è e ci nascondono ciò che potremmo vedere se riconoscessimo la nostra autentica luminosa identità. Per poter vedere dobbiamo mettere da parte i rancori, praticando il perdono come supremo atto di rilascio della nostra percezione separata.

Lo Scorpione insegna che proprio mentre l’oscurità sembra raggiungere il suo culmine nella vita, la luce può dissiparla, se scegliamo con fermezza di rimanere connessi al nostro sé multidimensionale e alla rete della vita.

martedì 11 ottobre 2011

Messaggi: Sacre Relazioni


by Nicholas Roerich
Messaggi è una breve rubrica che include la descrizione parziale di alcuni viaggi astrosciamanici, messaggi e visioni relative al ciclo stagionale in atto. Questi messaggi sono parte di una piccola antologia delle mie prime esperienze con la Guida e altri esseri luminosi. Quanto è riportato nei testi non coincide necessariamente con la mia comprensione ed esperienza presente. Li offro confidando che possano essere d'aiuto per stimolare nel lettore la sua capacità di ricevere messaggi e visioni.

Mi reco nel Settore 7 (Bilancia) per ricevere risposte riguardo le mie relazioni. 

Allo Spirito del Settore 7 domando come posso creare una relazione sacra. Dopo poco mi pervade una sfera di luce rosa da cui emana questa risposta: 

“Una sacra relazione non è mai un rapporto a due, bensì a tre. A differenza delle relazioni ordinarie di coppia che tengono conto solo di due polarità, l’elemento che determina la sacralità della relazione è il terzo polo, ossia la Guida della coppia stessa, lo spazio vuoto che esiste tra i due. 

Una sacra relazione permane in ogni momento, anche quando il partner non è presente nella realtà fisica. La relazione continua sempre. 

Ricordati di ciò! Quando incontri qualcuno nei tuoi pensieri o nell’immaginazione, si tratta di un incontro reale. Questo è il terzo polo. 

Cessa di dare tanta importanza alla presenza fisica. Nella sacra relazione il rapporto emotivo, mentale e spirituale è reale quanto quello fisico. Impiega il flusso di energia sottile. Non trattenerlo né separarlo. È la via del Settore 7, quella del fluire armonico dell’amore. 

Abbandonati alla bellezza e al fascino del Settore 7. Invia messaggi d’amore senza dire nulla, usa il silenzio del cuore per parlare, non sprecarlo in parole o espressioni del viso. Non parlare dei tuoi sentimenti, lascia che essi siano un segreto tra te e la Guida. Osserva attentamente quello che accade”.

sabato 8 ottobre 2011

Concisa Epitome del Compendio dell’Epica del Sacro Cono


Concisa Epitome del Compendio dell’Epica del Sacro Cono

Franco Santoro (autore)
EdizioniSì

Prezzo: Euro 9 
(più Euro 2 per eventuali spese di spedizione)

Pagine: 64
Lingua: Italiano


Questo libretto contiene una sintesi provvisoria del Compendio dell’Epica del Sacro Cono attinta da The Abridged Compendium of the Game of the Sacred Cone, che compare come appendice nell’opera Astroshamanism: A Journey into the Inner Universe.[1] e da altri scritti inedti.
Il proposito dell'opera è fornire una trasposizione compendiata, in chiave mitica e strategica, di alcuni modelli arcani primigeni della cosmologia astrosciamanica, con l’augurio che essi possano concorrere a stimolare il processo di riattivazione della coscienza in atto dal 2012.
Il termine astrosciamanesimo identifica un sistema olistico di guarigione spirituale finalizzato ad espandere la percezione umana mediante l’integrazione delle pratiche sciamaniche con l’astrologia esperienziale, le antiche tradizioni misteriche e la loro applicazione nel contesto delle culture contemporanee.
Il Compendio dell’Epica del Sacro Cono comprende una serie d’informazioni e insegnamenti strategici derivati dall’opera di uno specifico lignaggio, che qui identifichiamo tatticamente con il termine Cerchio del Sacro Cono e ProvOrdo Etnai.  
L’intento di questi insegnamenti consiste, in breve, nel sorreggere il processo di rilascio dei rancori derivati dalla percezione separata e dualistica prevalente nei modelli di pensiero della realtà ordinaria umana, tramite relazioni di scambio con spazi multidimensionali allineati con una visione olistica ed unjitaria dell’esistenza.
Il tratto principale degli scritti contenuti in questo libretto è che essi non sono compiutamente comunicabili mediante l’impiego del linguaggio ordinario. Sebbene i testi e le informazioni verbali rivestono un ruolo rilevante, l’essenza è palesata mediante l’esperienza diretta e una comunicazione intima, che è stimolata dalla lettura insieme alla sua esperienza diretta e priva di mediazioni.
L’immagine del cono è partecipe di quella del cerchio e del triangolo, e descrive un movimento circolare a spirale che, partendo da un punto d’emanazione originaria, si sviluppa creativamente all’infinito. Il Sacro Cono suggerisce un processo di trasmutazione progressiva dell’universo, il moto purgante dell’identificazione con la materia e la mente frammentata verso la realtà di amore incondizionato insito nella nostra natura multidimensionale, l’abbandono dell’illusione della separazione generata dall’ego e il ritorno alla percezione dell’unità.
Questo passaggio non procede fuggendo o trascendendo la dimensione terrena, bensì impiegando quest’ultima come uno strumento didattico e creativo finalizzato alla realizzazione del proprio intento nel prevalente, effettivo e corrente piano esistenziale.
Il presente testo è un atto di omaggio a questa visione.

L’astrosciamanesimo si fonda sulla consapevolezza dell’esistenza di una dimensione estatica e unitaria che, per sua natura, trascende l’illusione su cui si basa la percezione ordinaria della realtà oggettiva. La certezza che gli esseri umani, attraverso il rilascio progressivo delle loro identità legate alla separazione e al rancore, possono avere accesso illimitato a tale dimensione, fondata sull’unità e l’interconnessione, costituisce l’essenza esperienziale di questo lavoro.
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Interconnessione implica riconoscere ciascun aspetto di noi stessi e di ogni elemento che compone l’esistenza come parte integrante del Tutto, liberando parti negate e represse, abbracciando noi stessi e gli altri interamente, onde recuperare la matrice della nostra coscienza unificata.
La dimensione del dualismo e della separazione è stata creata da una coscienza originariamente unita, ed è questa stessa coscienza che può trasformarla. Tale trasformazione è possibile solo se recuperiamo il potere creativo e impariamo ad usarlo, lasciando andare il ruolo di vittime e diventando protagonisti operativi della realtà in cui scegliamo liberamente di vivere.



[1] Franco Santoro, Astroshamanism: A Journey into the Inner Universe, Findhorn Press, 2003, pp. 172-183.

venerdì 7 ottobre 2011

Spirito Guida e Identità Multidimensionale Centrale (di Franco Santoro)



Spirito Guida è un termine impiegato principalmente nelle tradizioni occidentali per indicare esseri che scelgono di operare come aiutanti e guardiani degli esseri umani. 

Nello spiritualismo e nell’occultismo occidentali sono considerati Spiriti Guida entità che hanno vissuto sulla Terra,  e che hanno deciso in seguito di operare come maestri disincarnati di esseri incarnati. 

La loro guida è solitamente gentile, rispettosa e disponibile su richiesta. Questo significa che dispensano informazioni solo se siamo aperti o facciamo un invito diretto per riceverle. 

Gli Spiriti Guida generalmente mirano a espandere la nostra consapevolezza multidimensionale, fornendo spesso prospettive diverse da quelle abituali, ma rifiutando di prendere decisioni per noi o predire il futuro. 

Ci sono molti tipi di Spiriti Guida: alcuni di loro hanno funzioni specifiche, mentre altri appaiono di tanto in tanto o solo durante un dato periodo. Certe Guide sono destinate ad accompagnarci in una parte del nostro viaggio e, una volta che abbiamo acquisito la padronanza della relativa lezione, se ne vanno, forse per guidare altri su quello stesso sentiero.