La luce
del Sole è la stessa per ognuno di noi, così come la Luce divina. La
possiamo vedere da angolazioni differenti, ma essa seguita a rimanere
uguale per tutti. Anche la notte è la stessa per ognuno di noi.
Siamo sempre uniti sia nel buio sia nella luce.
E sull'onda carica di
energia della primavera, possiamo bruciare ogni rancore passato,
rilasciando l'illusione della separazione e aprendoci
incondizionatamente alla Luce e all'Amore, ciò che siamo dal principio,
ora e sempre.
Buon Equinozio di Primavera!
Immagine: fuoco nel Giardino di Terra di Luce (Corvaro, Rieti)
Con l'Equinozio di Primavera ha inizio il nuovo ciclo astrologico annuale e riprende la danza nella vita. In questi giorni di grande carica energetica, prima di lasciarci prendere dal primo ritmo od impulso che giunge nei pensieri e nelle emozioni, possiamo prenderci un momento per riflettere.
Che tipo di danza stiamo danzando nella vita? Ci muoviamo spinti incosciamente dal primo ritmo che giunge alle nostre orecchie? O non udiamo alcun ritmo e ci muoviamo imitando gli altri? Oppure al contrario, per distinguerci, ci muoviamo apposta in modo diverso dagli altri
L'Ariete rappresenta l’emergere di una coscienza
chiara, in cui rimaniamo soli con noi stessi e prendiamo una decisione risoluta riguardo al modo in cui indirizzare la nostra vita. E' un momento di coraggio in cui decidiamo che tipo di danza vogliamo danzare nella vita. Non importa di che danza si tratta, da soli, in coppia, insieme agli altri. Ciò che conta è essere consapevoli della nostra scelta. Buona danza di primavera!
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L'Equinozio di Primavera ha luogo esattamente giovedì 20 marzo 2014, alle 16:57 ora italiana. In quella data, che segna l'ingresso del Sole nel segno dell'Ariete, il periodo diurno e quello notturno hanno la stessa durata.
L'Equinozio di Primavera è celebrato in molte culture, per alcune delle quali, come quella persiana, rappresenta il primo giorno dell'anno. Astrologicamente, l'equinozio primaverile è il momento di inizio del ciclo annuale, che comincia appunto con il primo segno zodiacale, l'Ariete. Esso esemplifica
tradizionalmente l’apertura del Portale
Orientale, un'area di chiarezza, visione e illuminazione, in grado di
promuovere benedizioni di autenticità, coraggio e onestà per coloro che sono
pronti a riceverle.
La primavera porta il rinnovamento della terra e la
potenziale rinascita della nostra natura originaria mediante la connessione con
la Luce, l'Amore, Dio o qualunque altro termine che rappresenta per noi l'Assoluto.
Il
viaggio autunnale e invernale, con la sua discesa purificatrice nel regno delle
tenebre, è servito a recuperare doni preziosi dalle nostre radici ancestrali.
Se siamo disponibili a interpretare senza riserve una parte nel sacro teatro
della vita, la primavera porta l’opportunità alla coscienza di ritornare alla
luce, dando inizio a importanti imprese di guarigione e percorsi luminosi per
il beneficio delle generazioni future.
In termini
multidimensionali, le generazioni passate e future sono i nostri duplicati
collocati in frequenze temporali diverse. Onorandoli, onoriamo noi stessi nel
presente. Un tempo, in diverse tradizioni del pianeta, la vita era basata sulla consapevolezza continua di sette
generazioni. Questo significava considerare gli eventi presenti nella
prospettiva di sette generazioni, passate e future.
Passato e futuro erano
riconosciuti come universi paralleli coesistenti nel presente. Era ritenuto
vitale stabilire rapporti regolari con quegli universi per preservare la
continuazione della rete della vita. In seguito, una realtà fondata sulla separazione e i suoi sistemi di credenza prevalsero,
generando la nostra attuale realtà frammentata confinata in un limbo temporale.
L’inizio della primavera è
un momento ideale per iniziare nuove imprese di guarigione, al fine di ricucire la
rete della vita e recuperare le nostre connessioni perdute.
Quando il Sole
entra nel suo ciclo ascensionale luminoso, una copiosa energia è disponibile
per implementare iniziative pionieristiche di guarigione su vasta scala. Queste
azioni iniziali sono decisive nella realizzazione di tutte le più grandi
conquiste che giungono a compimento su questo pianeta. Esse richiedono
carattere inflessibile, spontaneità eroica, apertura, audacia, luminosa
asserzione, eccitamento giocoso e tutte le altre qualità di guerriero
spirituale dell’Ariete.
Se c’è qualcosa dunque che veramente ami nella vita,
per te stesso e per gli altri, questo è un momento fantastico per entrare in
azione, per avanzare verso quel risultato. Nel fare ciò, la sfida è andare
oltre la propria motivazione individuale e permettere che la realizzazione del
tuo intento diventi un risultato multidimensionale, che coinvolge i tuoi
antenati, le generazioni future e le persone che vivono nel presente.
In questo
modo un’intenzione è destinata a portare beneficio a tutte le parti coinvolte e
a lasciar andare l’identificazione illusoria con il nostro ego separato,
diventando così un’Intenzione di Luce.
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“Io
ho cercato fra loro un uomo che costruisse un muro e si ergesse sulla breccia
di fronte a me, per difendere il paese perché io non lo devastassi, ma non l’ho
trovato.” (Ezechiele 22:30)
Nei tempi antichi venivano costruite
alte mura intorno alle città per difenderle dai nemici. Se una parte delle mura
era distrutta il nemico poteva facilmente entrare nella città attraverso il
varco. Rimanere nel varco richiedeva molto coraggio perché era la posizione
meno protetta e più pericolosa. Nella citazione iniziale si cercava qualcuno
che stesse nel varco delle mura di Gerusalemme e che ricostruisse il muro, ma
nessuno si fece avanti e più tardi la città fu invasa dai Babilonesi. Il varco
e il muro cui ci si riferisce è ovviamente un varco multidimensionale. E a questo
riguardo si sta ancora cercando.
Tra Pesci e Ariete c’è un varco,
un Grande Varco, il salto quantico
da un regno ad un altro, un bivio che può portare sia ad una gioiosa e radicale
ridefinizione della nostra natura, sia a un altro vano cambiamento dentro la
stessa ripetitiva storia. Ed è in questo varco che l’umanità apparentemente
continua a perdere la sua opportunità di redenzione, come alcune civiltà che,
raggiunto il loro apice, ripiombano nuovamente nell’oscurità.
I Pesci
rappresentano sia l’apice della coscienza umana sia la più profonda ignoranza,
proprio come l’Ariete rappresenta sia l’inizio di una nuova era di luce che la
perdita della consapevolezza o il ritorno all’ignoranza.
L’Ariete sta per il
Gesù risorto ma è anche la crocifissione, l’eliminazione del Cristo fisico e la
sua assenza dal mondo esterno, che è il ritorno all’oscurità per coloro che non
sono in grado di riconoscere la Sua luce interiore.
Pesci e Ariete sono
rispettivamente l’ultimo e il primo dei 12 segni. I 12 segni sono in termini
sciamanici le 12 parti frammentate della nostra anima o, nel linguaggio
cristiano, i 12 apostoli. Con i Pesci la sequenza dei segni è completa, il che
significa che ho avuto un’esperienza di tutte le 12 parti. Ciò non implica che
queste parti siano state pienamente recuperate e integrate. E persino se sono
riuscito a recuperarle, posso ancora perderle di nuovo.
Il processo di recupero
è esemplificato dalla sequenza di numeri progressivi dall’1 (Ariete), 2 (Toro)
fino al 12 (Pesci). Tuttavia quando raggiungo il 12 (Pesci), la sequenza
lineare viene sfidata e invece di continuare con il 13, ritorno all’1 (Ariete).
In questo Grande Varco tra Pesci e Ariete esiste una zona di dissoluzione.
La sequenza tradizionale non può andare oltre il 12 e non c’è spazio per il
tredicesimo, che è destinato ad essere sacrificato, così che l’1 può ritornare
e aprire la strada ad un’altra ripetizione del ciclo precedente.
Questa è la
natura della nostra realtà separata: un ciclo continuo, la stessa soap opera replicata ripetutamente, un
sogno di inevitabile cattività senza possibilità di liberazione a meno che non
ci svegliamo dal sogno.
Il tredicesimo è il segno del
risveglio, e come tale non appartiene al sogno. Non appena emerge riconosco il
sogno come un sogno, e non è possibile nessun compromesso: o abbraccio il
tredicesimo ed esco dal sogno, o continuo a dormire, ed il tredicesimo cambia
in 1 (Ariete). Qui l’Ariete rappresenta sia il tredicesimo che il primo.
L’Ariete si eleva ad Agnus Dei, l’Agnello sacrificale di Dio che espia i
peccati dell’umanità. È Gesù Cristo, il tredicesimo seduto tra i 12 apostoli
nell’Ultima Cena.
Nell’antica numerologia il
numero 12 rappresenta la struttura che crea la nostra realtà separata, mentre il numero 13 è il portale
del regno multidimensionale.
In quanto tale, il tredicesimo esemplifica la dissoluzione della realtà
ordinaria ed un radicale cambiamento di paradigma che frantuma le leggi
convenzionali del mondo.
Il 13 è il risveglio di una percezione che
drasticamente rivela la natura illusoria della nostra realtà separata,
minacciando la sopravvivenza dell’ego. È perciò che il numero 13 è stato
considerato con sospetto e paura attraverso i secoli. Ci sono numerose
tradizioni e miti che narrano di un tredicesimo membro di un gruppo che è stato
tradito, oppresso, sacrificato, ucciso o trasfigurato. I più noti, oltre a Gesù
e i suoi 12 apostoli, sono Re Artù e i 12 Cavalieri della Tavola Rotonda, il
dio Baldur e le 12 divinità del Valhalla, Mitra, Filippo II il Macedone, ecc.
Nei segni dello zodiaco il
cambiamento tra ciascun segno e il loro numero è sequenziale, ossia
1-2-3-4-ecc., fino a 12 dove la sequenza finisce e tutto ritorna all’1. È in
questo cambiamento che dimora il mistero del tredicesimo.
È qui che
l’invisibile provvisoriamente si svela e diventa disponibile solo per coloro
che hanno orecchie per udire e occhi per vedere.
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In questi ultimi giorni nel segno dei Pesci, ci avviciniamo alla fine del viaggio zodiacale. Un momento molto delicato, perché termina un ciclo e subito dopo ne inizia un altro. E alla fine del viaggio, possiamo chiederci se abbiamo raggiunto la meta, se abbiamo trovato quello che stavamo cercando. Se abbiamo perso la memoria del motivo per cui abbiamo intrapreso il viaggio, è importante non scoraggiarsi, poiché si tratta di un'amnesia molto diffusa, in vero la caratteristica più comune del genere umano. Il passato si riempie di mistero. Eppure non è vitale conoscere quello che è successo nel passato, capire da dove è cominciato tutto, poiché il passato è riciclato inevitabilmente nel presente. Negli episodi di questa vita, anche solo quelli di un anno, si racchiude il motivo di questo e di tanti altri viaggi.
Il viaggio attraverso lo zodiaco, dall’Ariete ai Pesci, copre l'intero percorso, che si ripete ciclicamente. Possiamo interpretarlo e concepirlo come il viaggio nel mistero della Luce e dell’Amore. Luce e Amore intesi come Totalità, Unità, Spirito, Dio.
Lo zodiaco è un viaggio alla ricerca dell'Amore che si conclude con l'insuccesso, ossia l'Amore non viene trovato. Tuttavia vi sono due tipi di insuccesso, nettamente diversi tra loro: uno ordinario, l'altro paradossale. L'insuccesso ordinario implica non trovare l'Amore al termine del viaggio e la partenza per un nuovo viaggio al fine di continuare la ricerca. L'insuccesso paradossale comporta la consapevolezza di non aver trovato l'Amore al termine del viaggio perché l'Amore è sempre stato con noi sin dall'inizio, non ci ha mai abbandonato, per cui da quel momento in poi non lo cerchiamo più, semplicemente lo viviamo, ricevendolo e dandolo, e iniziamo allora a Viaggiare veramente.
L’amore
non ci abbandona mai indipendentemente da dove siamo, come ci sentiamo e da cosa
facciamo. Questa è la consapevolezza esperienziale che matura idealmente alla fine
del viaggio nei Pesci. Quello che abbiamo sempre disperatamente cercato è
in realtà rimasto presente in noi, e sempre lo sarà.
All'1.46 del 17 marzo 2014, la Luna passa in
Bilancia, avviando lo stadio conclusivo del plenilunio, che immette
nella luna calante. La Luna Piena è un periodo molto carico di energia,
che nelle ore successive al suo apice si stempera ed equilibria.
Quando il Sole è in Pesci e la Luna in Bilancia, l'energia può
riversarsi nella sfera delle relazioni, spronando l'immaginazione
talvolta con fantasie romantiche o esotiche. Il rischio è innamorarsi
delle fantasie e perdere di vista il rapporto autentico con gli altri.
Si tratta di distinguere tra l'attaccamento alla fantasia riguardo
l'altro, e la sua effettiva realtà. Quando diciamo "ti amo" o, alzando
il tiro, "ti amerò per sempre" a qualcuno, ci stiamo riferendo a quella
persona o alla nostra fantasia di quella persona? La risposta a tale
domanda in genere arriva in seguito, molto prima dell'eternità. Quindi,
prima di impegnarsi e promettere mare e monti, sarebbe forse
consigliabile attendere un po', almeno aspettare un intero ciclo
lunare...
"E se mi devi amare per null’altro sia che per amore. Non dire 'L’amo per il suo sorriso, il suo sguardo, il modo gentile di parlare, per le sue idee che si accordano alle mie e che un giorno mi resero sereno'. Queste cose possono Amato, in sé mutare o mutare per te. Così fatto un amore può disfarsi. E ancora non amarmi per la pietà che le mie guance asciuga. Può scordare il pianto chi ebbe a lungo il tuo conforto, e perdere così il tuo amore. Ma amami solo per amore dell’amore, che cresca in te, in un’eternità d’amore!"
(Elizabeth Barrett Browning, nata con Sole in Pesci e Luna in Bilancia)
Immagine: "Incontro appassionato" di Frederick Goodall, nato il 17 marzo 1822, pittore britannico
Oggi 17 marzo, è la festa di San Patrizio,
patrono dell'Irlanda, ricorrenza molto popolare, oltre che in Irlanda,
anche negli Stati Uniti, Nigeria e altri paesi. Vari scritti sono
attribuiti al santo, tra cui due potenti preghiere che indichiamo
a seguire. Sono rivolte ai viaggiatori sia sul piano fisico sia su
quello spirituale. Sono preghiere di protezione, intese a radicare la
presenza di Dio e della Luce nel corpo e in ogni aspetto della vita
fisica, creando un ponte tra cielo e terra. San Patrizio nacque nel 385 e
mori nel 461, e sebbene il linguaggio sia conforme alla tradizione
cristiana dell'epoca, esso si può applicare a qualsiasi tradizione. La
seconda preghiera suggerisce inoltre l'attivazione di un cerchio di
protezione con caratteristiche astrosciamaniche.
“Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso, e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, possa Dio proteggerti nel palmo della sua mano.”
"Io, vado avanti per la mia strada, sostenuto dalla forza di Dio. La potenza di Dio mi protegge, la saggezza di Dio mi guida. L’occhio di Dio mi indica la via, l’orecchio di Dio è testimone delle mie parole. Le parole di Dio siano sulle mie labbra, la mano di Dio mi sostenga, si apra dinanzi a me la via che conduce a Dio, lo scudo di Dio mi difenda, l’armata invisibile di Dio mi salvi dalle insidie del demonio, dai difetti che mi imprigionano, da tutti coloro che mi vogliono ingannare. Durante il mio viaggio, breve o lungo, da solo o accompagnato da molti, Cristo mi protegga sulla mia via, perché una messe abbondante sia il frutto della mia missione. Cristo con me, Cristo davanti a me, Cristo dietro di me, Cristo alla mia destra, Cristo alla mia sinistra, Cristo sotto e sopra di me, Cristo dentro di me, Cristo attorno a me dappertutto, Cristo con me mattino e sera. Cristo nel cuore di chi pensa a me, Cristo sulle labbra di chi parla di me, Cristo nello sguardo di chi mi guarda, Cristo negli orecchi di chi mi ascolta."
Oggi è un giorno di grande Luce. E la Luce
oltre a mostrarci il mondo così com'è, al di là delle nostre illusioni,
mette talvolta in evidenza le illusioni stesse, ciò che intralcia il
riconoscimento della Luce che esiste in noi e negli altri.
Questo accade spesso durante la Luna Piena. Saper riconoscere le aree
in cui seguitiamo a incontrare blocchi, rancori, frustrazioni e dolore, è
un grande vantaggio perché consente di sapere cosa occorre lasciare
andare.
Anche se siamo tentati a ripetere certi comportamenti
nocivi o ci troviamo nel bel mezzo del loro sviluppo, invece di rimanere
vittime passive, possiamo usare la volontà per aprirci alla Luce, a
qualunque espressione suprema del Divino con cui sentiamo risonanza.
Anche se questi rancori non cessano all'istante, possiamo riconoscere in
noi il grande potere di evitare che si esprimano in modo distruttivo,
dirigendoli verso la Luce.
Per esempio, se cominci a sentirti
molto tesa e sai per esperienza che basta niente per scatenare in te la
rabbia, e quindi trattare malamente chi ti sta vicino, con tutta la
miseria che poi ne deriva, puoi ritirarti da sola nella tua camera ed
esprimere la rabbia attraverso una danza. Prima di fare ciò rivolgiti
alla Luce, offrendogli le emozioni che senti, così che siano trasformate
e usate per un motivo alto. Puoi accendere una candela per sentire la
presenza della Luce durante la danza e quando hai finito rimanere per
qualche minuto in silenzio, dando il permesso ad energie luminose di
sanarti.
Puoi anche metterti a correre e fare del lavoro
fisico pesante, sentendo la rabbia che si brucia attraverso il tuo
movimento, o recitare un mantra di rilascio, svolgere una meditazione
dinamica, partecipare ad un rituale, danza collettiva, o fare
semplicemente qualcosa di buono per te e gli altri, ecc. Insomma, ci
sono tante possibilità, e si tratta di essere creativi o lasciarsi
consigliare. Quello che conta è inviare l'energia, bella o brutta che
sia, verso la Luce e in situazioni che non danneggiano nessuno, incluso
te stessa.
Quando un'energia potenzialmente nociva è
indirizzata verso la Luce, si pongono le condizioni per eventi
miracolosi di guarigione. Siamo tutti collegati, ricorda. Confida che se
fai questo, da qualche parte nel mondo una persona può salvarsi da un
evento disastroso, avere un'esperienza di grande gioia o, proprio come
te, ricevere la forza per evitare di compiere azioni nocive. Quindi
oggi, giorno di Luna Piena, giorno di grande Luce, celebriamo l'arrivo
della Luce insieme, danzando dentro e fuori di noi, lasciando che ogni
rancore si riversi nella Luce... La Luna Piena è esatta il 16 marzo, alle 18:08.
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