Graha 5.5 |
Secondo l’Epica del Sacro Cono, i
Graha sono entità di quarta dimensione di apparente rancore, separazione e antagonismo. Sono esseri generalmente
inconsci e invisibili, che nella realtà ordinaria emergono unicamente
attraverso le nostre proiezioni su persone e situazioni del mondo esterno o
come paure interiori ed emozioni intense o dolorose.
Da una prospettiva umana i
Graha sembrano nutrirsi della nostra consapevolezza e la tengono strettamente
confinata nell’illusione di una realtà separata, ossia la configurazione umana
arbitraria (CUA).
In sanscrito Grah e Graha significano rispettivamente afferrare, impadronirsi di e colui
che afferra. Nell’induismo tradizionale questo termine è impiegato per
descrivere varie intrusioni, demoni o spiriti malefici che entrano dentro le
loro vittime causando dolore e sfortuna. Essi sono nati dalla collera di Shiva o Rudra e vengono considerati gli
“indicatori dell’influenza” poiché indicano l’influenza karmica nel comportamento degli
esseri umani. Graha è anche la parola sanscrita per “pianeti”, i quali, secondo
l’Astrologia
Induista, afferrano o influenzano
la vita umana in modo positivo o negativo. I Navagraha sono i nove pianeti principali o esseri celestiali: Surya (Sole), Chandra (Luna), Mangal (Marte), Budha
(Mercurio), Brihaspati (Giove), Shukra (Venere), Shani (Saturno), Rahu
(Nodo Lunare Nord) e Ketu (Nodo
Lunare Sud).
"Questi nove Graha sono energie
viventi e trasmettitori di forze archetipe multidimensionali. Essi rilasciano
onde d’energia che influenzano la nostra consapevolezza quando siamo sotto il
loro influsso. “Le tremende onde energetiche dei nove Graha possono alterare
fortemente le nostre onde pensiero, e la legge divina è ‘diventiamo ciò che
pensiamo’. Pertanto, per poter eseguire yoga correttamente ed entrare in
profonda meditazione, gli antichi saggi vollero imparare a controllare gli
effetti di questi graha nelle loro vite. Intrapresero così lo studio
dell’astrologia e scoprirono come varie combinazioni di graha avevano certi
risultati nella vita delle persone. Stabilirono rimedi che aiutavano a neutralizzare questi risultati quando i
risultati previsti erano indesiderabili. L’astrologia è una delle branche delle
arti meditative, essendo uno strumento che può aiutare a ‘controllare le onde
pensiero della mente" [i] http://vedicastrology4u.blogspot.com/
La nozione di Graha è tipica di
tutte le antiche culture e religioni, dove il culto del Sole (come Graha
principale), così come quello della Luna e di altri pianeti, è comune sia
attraverso i riferimenti al Sole astronomico o ai pianeti sia alle loro
corrispondenti divinità solari (Ra,
Horus, Helios, Apollo, Mitra e anche
Gesù Cristo) o divinità planetarie.
Graha 11.7 |
Un’altra parola corrispondente per
Graha è Demone (dal greco daimon, spirito, divinità), colui che in
termini cristiani è normalmente conosciuto come angelo caduto, mentre
nello Gnosticismo
somiglia all’Arconte
e in molte tradizioni sciamaniche è associato a varie categorie di esseri
predatori, come i voladores
di Carlos Castaneda. Tuttavia nei contesti esoterici e sciamanici i Demoni non
sono necessariamente malefici, e spesso servono come preziosi spiriti aiutanti
o alleati e talvolta rappresentano parti intime della propria anima.
Quest’ultima categoria è superbamente descritta come demoni fisici,
manifestazione dell’anima di
una persona, nella trilogia di Philip Pullman, Queste Oscure Materie.
In astrosciamanesimo i Graha, quando
si esprimono come rancori, sono considerati materiale
di scarto, una sorta di concime multidimensionale, che sembra rappresentare
una sostanza chiave di potere e creazione nell’universo, sia ai livelli sottili
che densi. Quando sono coscientemente diretti verso un Intento luminoso
contribuiscono all’annullamento dell’illusione della separazione e alla
percezione della realtà dell’unità. Altrimenti operano come forze antagoniste
che favoriscono l’allucinazione della separazione, bloccano l’espansione della
coscienza e la connessione con la nostra vera natura multidimensionale.
La
trasformazione dei Graha in concime fertile avviene strategicamente quando
vengono rilasciati nel Sacro Cono (uno strumento
strategico finalizzato al perdono e al rilascio della separazione). Tale
operazione permette ai Graha di inoltrarsi verso quelle dimensioni (come le
epiche Handor e Rodnah) che sono in
grado di usarli in modo produttivo.
I Graha sono considerati anche forme
sciamaniche associate ai lati ombra che non consentono l’accesso ad aree-chiave
operative strategiche, onde evitare di causare danni a noi stessi e agli altri.
Per questo i Graha impediscono lo sviluppo dei nostri poteri fino a quando
troviamo chiarezza sulla luminosità del nostro Intento e siamo disposti a
liberarci dall’illusione della separazione.
In astrosciamanesimo ci sono varie
categorie di Graha. Essenzialmente sono divisi secondo lo schema tradizionale
dei Sadoha (Spiriti Guida)
e dei Paheka (Spiriti Totem),
che si trovano illustrati in molte opere sciamaniche. Ciò significa che
esistono Graha per ogni Settore e Mondo. I 12 Settori rappresentano la gamma
completa di consapevolezza negli esseri umani, così com’è descritta dalla
struttura DNA potenziale strategica di 12 eliche.
Graha 6.6 |
A causa del
blocco dei Pahekarubhe gli esseri
umani sono limitati ad un sistema elicoidale binario. Nell’ambito di questa
polarità di eliche, una viene generalmente riconosciuta come parte
dell’identità egoica del soggetto, mentre l’altra viene proiettata
sull’identità egoica di un altro soggetto. Quest’ultima identità fa parte della
nostra consapevolezza, tuttavia tendiamo a considerarla separata dalla nostra
identità e a proiettarla su un oggetto che percepiamo distinto da noi.
Non
sembra esserci alcuna possibilità di evoluzione per la consapevolezza umana
fino a che decidiamo di scoprire e integrare la consapevolezza dell’altra
polarità. Nel lavoro astrosciamanico questa parte separata è chiamata Mahagraha, o Demone Grigio, e il proposito è recuperarla e trasformarla in una
parte pienamente integrata del nostro essere.
Mahagraha sembra formarsi e
svilupparsi gradualmente dal momento della nascita fino all’età di sei o sette
anni. Durante questo periodo l’illusione egoica della separazione è assimilata
e costruita nella mente ordinaria.
L’ego per sopravvivere ha bisogno di uno
strumento che gli faccia da contrappeso: questo è appunto Mahagraha, che può
essere definito anche il doppio
dell’ego. La sua esistenza è essenziale per l’ego perché contiene tutte le
energie che l’ego reprime, separa e rifiuta di riconoscere come parte di se
stesso, poco importa se sono buone o cattive. Essendo lo strumento principale
della separazione, è fonte di grande imbarazzo per l’ego ordinario che fa di
tutto per mantenere la sua natura più inconscia possibile.
Ogni essere umano
vive in costante e stretto rapporto con Mahagraha, sebbene la consapevolezza
sulla sua natura è raramente presente. Mahagraha si esprime sia nella vita
interiore (attraverso sogni, visioni, emozioni, pensieri, sensazioni, ecc.) che
nella vita esteriore. In quest’ultimo caso viene proiettato su persone con cui
entriamo in relazione stretta (come partner, coniugi, amanti, parenti, compagni,
ecc.) ma anche su amici, vicini di casa, estranei incontrati occasionalmente e,
data l’influenza dei mass media, anche su uomini politici, attori, musicisti,
ecc.
Graha 7.7 |
L’arena principale delle proiezioni di Mahagraha è generalmente nel campo
delle associazioni e relazioni intime in cui un partner vive il Mahagraha
dell’altro e viceversa. Questo processo innesca una combinazione ciclica di
attrazione e repulsione, che rappresenta una delle politiche favorite dell’ego
al fine di preservare la sua penosa esistenza. Quando due individui
acconsentono consapevolmente a riprendere le loro mutue proiezioni di Mahagraha
e si impegnano a lavorare insieme con il loro Spirito Guida, abbiamo allora una
relazione sacra.
Astrologicamente Mahagraha
corrisponde principalmente al Settore 7 (Settima Casa). Questo
significa che le caratteristiche di Mahagraha possono essere ampiamente
descritte capovolgendo la carta: il tuo Discendente (cuspide della
Settima Casa) diventa il suo Ascendente,
il tuo Medium Coeli il
suo Imum Coeli, ecc. La tua carta astrologica fornisce quindi tutte le
informazioni rudimentali di base sui tuoi partner, come tu li percepisci, senza
bisogno di studiare le loro carte. Nella carta natale di una donna Mahagraha
può essere anche identificato dalla posizione di Marte, mentre in quella di un
uomo può essere associata con la posizione di Venere.
Vorrei citare a questo punto le
prime indicazioni che ho ricevuto dalla mia Guida sull’argomento:
“Mahagraha è una parte separata e
frammentata, proiettata sia sul tuo ambiente interiore che su quello esteriore,
o interiormente repressa. Mahagraha è umanamente percepito come l’espressione
delle energie dei vari Settori sulla base di specifici fattori (come il ciclo
del giorno, il mese lunare, l’anno solare, ecc,). Quando permetti all’energia
di Mahagraha di essere attratta dallo Spirito Totem cui si riferisce, puoi
scoprire le sue modalità operative.
Quando coscientemente affronti Mahagraha
mostri la tua disponibilità ad applicare la tua Funzione. Mahagraha costituisce
il fornitore fondamentale di energia per il Sacro Cono. Relazionandoti con lui
diventi consapevole dei rancori che sono stati accumulati e sono pronti ad
essere rilasciati. Ti prego di essere consapevole che un rancore non è
necessariamente qualcosa che tu percepisci come cattivo.
Graha 9.9 |
I Graha o rancori sono qualunque cosa favorisce l’illusione della
separazione. Questo significa che se vedi qualcosa di bello, amabile, gioioso o
estatico fuori di te e sperimenti te stesso come separato da quello che vedi,
ebbene, quello è un rancore. Ogni qualvolta c’è l’esperienza della separazione,
i Graha sono all’opera. L’ego prospera sulla separazione. Ogni volta che
proietti una qualsiasi parte dello Spirito Cerchio su qualcosa di esterno e
separato da te, quello è un rancore.
Il lavoro con Mahagraha consiste nel
permettere a tutto ciò da cui ti sei separato di ritornare allo Spirito Totem
originale nello Spirito Cerchio e poi a te. Ci sono due categorie principali di
Graha che possono essere definite Magraha
e Hagraha. I primi sono generalmente
percepiti come cattivi o bassi, mentre i secondi sono visti come buoni o elevati.
Un modo pratico di operare con il
Sacro Cono e relazionarsi con Mahagraha è quello di passare in rassegna i tuoi
periodi di consapevolezza ordinaria e non-ordinaria. Prima di andare a dormire,
dopo esserti connesso con me, puoi chiamare Mahagraha e chiedergli di mostrarti
tutti i rancori accumulati durante il giorno. Poi rivisita gradualmente tutte
le persone e le situazioni da cui ti sei separato durante il giorno.
Per
esempio, se hai incontrato una persona e l’hai percepita come un essere molto
amorevole, piena di qualità bellissime, di gioia, ecc., e la consideri separata
da te, paragonandoti a lei, sentendo che non sei come lei e così via, questo fa
parte di Hagraha.
Il lavoro da fare è permettere alle qualità di quella persona
di ritornare allo Spirito Totem di base, e poi a te, a me, alla Terra, al Mondo
del Basso e a Rodnah. Se, al contrario, vedi qualcuno come una persona odiosa,
piena di qualità negative o in uno stato di rabbia, disperazione, ecc., e lo
consideri separato da te, giudicandolo, facendo paragoni e così via, quello fa
parte di Magraha. Qui di nuovo attiri ciò che percepisci in quella persona
verso il corrispondente Spirito Totem, lo riprendi indietro, lo dai a me
attraverso il Sacro Cono e poi al Cielo, al Mondo dell’Alto e ad Handor.
Fai questo lavoro con me. Non
operare da solo perché può essere sconvolgente. Quando operiamo quotidianamente
in questo modo, Mahagraha viene inevitabilmente purificato e guarito. Al
mattino presto o appena ti svegli, puoi applicare la medesima procedura e
lavorare sul contenuto dei tuoi sogni. Fai questo due volte al giorno e ogni
volta che è necessario.
Non hai bisogno di essere consapevole del funzionamento
tecnico dettagliato di questo lavoro. Quello che conta è che dai il tuo consenso
perché avvenga il rilascio. Se stabilisci fermamente che sei disponibile a
lasciar andare tutto ciò che transita attraverso il tuo sistema, il lavoro
procederà. Un altro modo di lavorare può essere attraverso la danza, il
movimento, le posture del corpo ed intense espressioni fisiche. Connettiti con
me e vedi quello che è più appropriato secondo le circostanze. Le pratiche
regolari sono importanti perché ti allenano a sperimentare un modello che
diventerà poi spontaneo e costantemente parte della tua vita. Rilasciare è in
verità naturale come respirare. Allora riconosci il tuo coinvolgimento con la Risoluzione del Gioco in tutti i momenti e le azioni della tua
vita. […]
Ti prego di essere consapevole che
il campo principale di operatività del lavoro con Mahagraha è dentro di te. Il mondo esterno ti dà l’opportunità di monitorare Mahagraha.
È uno schermo dove sono riprodotte le manifestazioni simboliche finali. In
quanto tale è solo la proiezione di strati più significativi che esistono da qualche
altra parte.
Ricordati sempre di essere giocoso e compassionevole nel mondo
esterno e di fare il tuo vero lavoro nel mondo interiore. Sii un dimostratore
fuori. Se ti relazioni con partner fisici esterni, vedili come una sacra
rappresentazione di Mahagraha, e guarisci regolarmente la tua percezione.
Sii
gioiosamente grato a tali partner che rispecchiano e indicano i contenuti
operativi della tua Funzione. L’intera illusione della separazione finirà, così
che l’incontro finale tra Handor e Rodnah potrà aver luogo. È un incontro
trionfante tra due amanti cosmici. E mentre avanzi eroicamente lungo il tuo
sentiero, diventi il divino artefice della loro riunione. Dimori nel varco tra
i due amanti cosmici. Sei gioiosamente destinato a scomparire e fonderti
nell’estasi del loro incontro finale. Ciò significa che stai per diventare
visibile per sempre”.
Per l'articolo originale in inglese clicca qui.
© Franco Santoro, Findhorn Foundation Cluny Hill, Forres IV36 2RD, UK, info@astroshamanism.org
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