Gli articoli di questa serie sono semplicemente una panoramica introduttiva sull’argomento.
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Nella maggior parte dei mazzi
tradizionali il Capricorno è associato con il Diavolo, la
quindicesima carta degli Arcani Maggiori.
Nei Tarocchi di Rider Waite il Diavolo è
raffigurato accovacciato su un piccolo altare dove sono incatenati due demoni
nudi, maschio e femmina. Tiene la mano destra alzata, e raffigurato sul palmo
ha il glifo astrologico di Saturno, il pianeta governatore del Capricorno.
Nella mano sinistra tiene una torcia accesa. La fronte presenta un pentagramma
rovesciato, simbolo della materia che trionfa sullo spirito.
Il pentacolo è
anche una rappresentazione del corpo umano, e quando è capovolto i genitali
sono sopra la testa, e indica che il desiderio sessuale o di riproduzione
prevale sulla coscienza superiore.
Sebbene il Diavolo sia convenzionalmente
considerato antagonistico o contrapposto a Dio, la sua etimologia rivela una
sorprendente e controversa affinità. Il termine “diavolo” deriva
dall’indoeuropeo deva, parola
sanscrita che sta per “dio, divinità”. Di conseguenza molte lingue derivanti direttamente dal sanscrito, come
il linguaggio gitano, usano il termine diavolo come il nome di Dio.
Anche in molte altre culture il nome usato per Dio nei tempi antichi divenne il
termine impiegato per identificare il diavolo e viceversa.
Per gli Gnostici il
dio del Vecchio Testamento, Yahweh, è in effetti considerato un essere demonico
e malvagio, al contrario del vero Dio. Il Diavolo è in questo caso un dio
inferiore, una coscienza difettosa, un Demiurgo, il
creatore del mondo fisico in cui viviamo e l’autore del regno della separazione
(kenoma), o Configurazione Umana Arbitraria (CUA).
Il significato più comune del diavolo fa
riferimento alla sua capacità di generare illusioni e limitazioni arbitrarie.
La principale di tali illusioni è la percezione di una realtà separata, e la
mancanza di consapevolezza di tutto ciò che esiste al di là del mondo fisico.
In generale, il Diavolo è una carta di schiavitù e dipendenza, che può spaziare
da un’intera esperienza di vita ad un’area specifica. Si può riferire dunque
alla mia totale percezione della realtà, quando questa è basata su sistemi di credenze
rigidi che escludono e negano tutto ciò che non appartiene ad essi.
Il Diavolo può essere
anche collegato ad un particolare aspetto della vita, come mangiare, fumare o
bere, quando ne sono schiavo oppure ho delle idee preconcette. Il Diavolo si
applica alle dipendenze così come alle attitudini di eccessivo controllo e
rigidità, che sono anch’esse forme di schiavitù.
La carta può tradizionalmente indicare una
situazione in cui l’individuo è bloccato, dominato dalla sua mente ristretta o
da forti ossessioni, vizi, impulsi sessuali o altre cose che sono normalmente
considerate abominevoli o inaccettabili. Può indicare un’attrazione vincolante
verso persone, comportamenti o situazioni che l’individuo odia e tuttavia non è
in grado di interrompere o perché l’impulso è troppo forte o per paura delle
conseguenze. Può essere un invito ad essere consapevole di tali ossessioni e
impulsi, per non consentire loro di propagarsi inconsciamente o fare qualcosa
per rilasciarle o trasformate in modo sicuro.
Il Diavolo può anche denotare un
invito a non prendersela in una certa situazione e accettare di essere un po’
sbarazzini, non diventare troppo seri, controllati o rigidi, lasciar andare la
timidezza e la paura.
Tuttavia c’è un elemento più profondo nel Diavolo,
che costituisce l’essenza arcana di questa carta. Nel caso specifico
rappresenta un’enorme risorsa di potere, che il ricercatore deve padroneggiare
per procedere sul sentiero.
Questo potere è uno degli elementi più
terrificanti, qualcosa che generalmente è considerato malvagio o peccaminoso, e
può essere visto come tale semplicemente come risultato di condizionamenti e
rifiuti profondamente radicati. In questo caso il Diavolo è collegato con l’uso
cruciale dell’energia sessuale, in tutte le sue espressioni, e la sua capacità
di elevare la nostra consapevolezza multidimensionale e liberarci dalla
schiavitù della separazione, o causare ossessione, dipendenza e violenza.
Il
risveglio della nostra natura multidimensionale è una delle esperienze più
estatiche con effetti radicali su ogni aspetto della nostra percezione,
specialmente sul corpo fisico. Tuttavia ci sono collegamenti molto stretti tra
queste esperienze estatiche e comportamenti dipendenti, violenti o strani.
L’attività neurale che il cervello produce quando ci troviamo di fronte a una
situazione estrema, scioccante e rischiosa, non importa se si tratta di un’esperienza
sciamanica o di un atto criminoso, è fondamentalmente la stessa, e questo può
causare molta confusione. La linea di confine tra illuminazione e pazzia,
estasi e perversione è molto sottile, ed è quello che rende il sentiero
sciamanico uno dei più controversi e spesso pericolosi.
Il Diavolo è la più emozionante e ambigua carta
iniziatica, un test importante sulla via della guarigione, che può svelare la
sua natura originale come Pan, il tradizionale dio cornuto della vita pastorale
e della vegetazione. Il Diavolo, come Pan, è il tenutario del cosiddetto bona fide horny bit, il culmine della libido, e il
guardiano della soglia tra CUA e non-CUA.
di A. Carracci |
Pan è un dio omnicomprensivo che abbraccia tutti
gli aspetti della vita. Il suo nome significa “tutto”, e gli è stato dato dagli
dei per riconoscere l’impulso della libido come l’aspetto che include tutto l’universo.
Per questo Pan è il dio di tutto e di tutti, CUA e non-CUA, bene e male, che
rappresenta il Grande Tutto a tutti i livelli, dalla più intensa sensualità
fisica ai vertici dell’ascetismo trascendentale.
Per i popoli dell’antichità
Pan rappresentava lo spirito completo dell’unità, che armonizzava le apparenti
polarità del mondo tridimensionale, vita e morte, giorno e notte, luce e
oscurità. Pan era un tempo la divinità più popolare nel mondo occidentale e le
sue statue ornate di corna probabilmente erano molto più numerose di quelle
degli altri dei. Tuttavia, poiché Pan era il dio dell’unità e della
multidimensionalità, quando l’attuale CUA ha preso il sopravvento, non c’è
stato più posto per Pan e le culture CUA emergenti cominciarono a demonizzarlo.
Così presto Pan divenne il Diavolo.
Pan è miticamente collocato nella costellazione del
Capricorno ed è la rappresentazione di Saturno, e l’ispiratore originale dei
Saturnalia. Gli sciamani e i guaritori dei tempi antichi incarnavano lo spirito
di Pan specialmente durante il Solstizio d’Inverno, per preservare l’equilibrio
tra le polarità e l’allineamento all’asse verticale, o Identità
Multidimensionale Centrale.
L’antica usanza pagana di radunarsi attorno a un
albero sempreverde, che rivive con l’attuale Albero di Natale, è connessa con
un altro ovvio aspetto di Pan: ossia Babbo Natale o Santa Claus. Santa e Pan sono alter ego, e
condividono la stessa natura in contesti differenti. Basta spostare la n di Santa
alla fine per ottenere Satan!
C’è
una leggenda che Pan morì nel momento esatto della crocifissione di Gesù. La
presunta morte di Pan si supponeva rappresentasse la fine del paganesimo o, più
pragmaticamente, la separazione dalla nostra Identità Multidimensionale Centrale e la castrazione della nostra
originale estatica natura umana. La leggenda che Pan è morto nello stesso
momento di Gesù, può implicare indirettamente che Pan è anche nato, come Gesù,
a Natale. Perciò, state attenti!
Versione originale in http://astroshamanism.org/the-devil-capricorn-astroshamanic-voyage-into-the-tarot/
© Franco Santoro, info@astroshamanism.org. All rights reserved.
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