martedì 20 dicembre 2011

Il Diavolo - Capricorno: Un Viaggio Astrosciamanico nei Tarocchi (di Franco Santoro)


Gli articoli di questa serie sono semplicemente una panoramica introduttiva sull’argomento. 
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Nella maggior parte dei mazzi tradizionali il Capricorno è associato con il Diavolo, la quindicesima carta degli Arcani Maggiori. 

Nei Tarocchi di Rider Waite il Diavolo è raffigurato accovacciato su un piccolo altare dove sono incatenati due demoni nudi, maschio e femmina. Tiene la mano destra alzata, e raffigurato sul palmo ha il glifo astrologico di Saturno, il pianeta governatore del Capricorno. Nella mano sinistra tiene una torcia accesa. La fronte presenta un pentagramma rovesciato, simbolo della materia che trionfa sullo spirito. 

Il pentacolo è anche una rappresentazione del corpo umano, e quando è capovolto i genitali sono sopra la testa, e indica che il desiderio sessuale o di riproduzione prevale sulla coscienza superiore.

Sebbene il Diavolo sia convenzionalmente considerato antagonistico o contrapposto a Dio, la sua etimologia rivela una sorprendente e controversa affinità. Il termine “diavolo” deriva dall’indoeuropeo deva, parola sanscrita che sta per “dio, divinità”. Di conseguenza molte lingue derivanti direttamente dal sanscrito, come il linguaggio gitano, usano il termine diavolo come il nome di Dio. Anche in molte altre culture il nome usato per Dio nei tempi antichi divenne il termine impiegato per identificare il diavolo e viceversa. 

Per gli Gnostici il dio del Vecchio Testamento, Yahweh, è in effetti considerato un essere demonico e malvagio, al contrario del vero Dio. Il Diavolo è in questo caso un dio inferiore, una coscienza difettosa, un Demiurgo, il creatore del mondo fisico in cui viviamo e l’autore del regno della separazione (kenoma), o Configurazione Umana Arbitraria (CUA).

Il significato più comune del diavolo fa riferimento alla sua capacità di generare illusioni e limitazioni arbitrarie. La principale di tali illusioni è la percezione di una realtà separata, e la mancanza di consapevolezza di tutto ciò che esiste al di là del mondo fisico. In generale, il Diavolo è una carta di schiavitù e dipendenza, che può spaziare da un’intera esperienza di vita ad un’area specifica. Si può riferire dunque alla mia totale percezione della realtà, quando questa è basata su sistemi di credenze rigidi che escludono e negano tutto ciò che non appartiene ad essi. 

Il Diavolo può essere anche collegato ad un particolare aspetto della vita, come mangiare, fumare o bere, quando ne sono schiavo oppure ho delle idee preconcette. Il Diavolo si applica alle dipendenze così come alle attitudini di eccessivo controllo e rigidità, che sono anch’esse forme di schiavitù.

La carta può tradizionalmente indicare una situazione in cui l’individuo è bloccato, dominato dalla sua mente ristretta o da forti ossessioni, vizi, impulsi sessuali o altre cose che sono normalmente considerate abominevoli o inaccettabili. Può indicare un’attrazione vincolante verso persone, comportamenti o situazioni che l’individuo odia e tuttavia non è in grado di interrompere o perché l’impulso è troppo forte o per paura delle conseguenze. Può essere un invito ad essere consapevole di tali ossessioni e impulsi, per non consentire loro di propagarsi inconsciamente o fare qualcosa per rilasciarle o trasformate in modo sicuro. 

Il Diavolo può anche denotare un invito a non prendersela in una certa situazione e accettare di essere un po’ sbarazzini, non diventare troppo seri, controllati o rigidi, lasciar andare la timidezza e la paura.

Tuttavia c’è un elemento più profondo nel Diavolo, che costituisce l’essenza arcana di questa carta. Nel caso specifico rappresenta un’enorme risorsa di potere, che il ricercatore deve padroneggiare per procedere sul sentiero. 

Questo potere è uno degli elementi più terrificanti, qualcosa che generalmente è considerato malvagio o peccaminoso, e può essere visto come tale semplicemente come risultato di condizionamenti e rifiuti profondamente radicati. In questo caso il Diavolo è collegato con l’uso cruciale dell’energia sessuale, in tutte le sue espressioni, e la sua capacità di elevare la nostra consapevolezza multidimensionale e liberarci dalla schiavitù della separazione, o causare ossessione, dipendenza e violenza. 

Il risveglio della nostra natura multidimensionale è una delle esperienze più estatiche con effetti radicali su ogni aspetto della nostra percezione, specialmente sul corpo fisico. Tuttavia ci sono collegamenti molto stretti tra queste esperienze estatiche e comportamenti dipendenti, violenti o strani. 

L’attività neurale che il cervello produce quando ci troviamo di fronte a una situazione estrema, scioccante e rischiosa, non importa se si tratta di un’esperienza sciamanica o di un atto criminoso, è fondamentalmente la stessa, e questo può causare molta confusione. La linea di confine tra illuminazione e pazzia, estasi e perversione è molto sottile, ed è quello che rende il sentiero sciamanico uno dei più controversi e spesso pericolosi.

Il Diavolo è la più emozionante e ambigua carta iniziatica, un test importante sulla via della guarigione, che può svelare la sua natura originale come Pan, il tradizionale dio cornuto della vita pastorale e della vegetazione. Il Diavolo, come Pan, è il tenutario del cosiddetto bona fide horny bit, il culmine della libido, e il guardiano della soglia tra CUA e non-CUA.

di A. Carracci
Pan è un dio omnicomprensivo che abbraccia tutti gli aspetti della vita. Il suo nome significa “tutto”, e gli è stato dato dagli dei per riconoscere l’impulso della libido come l’aspetto che include tutto l’universo. Per questo Pan è il dio di tutto e di tutti, CUA e non-CUA, bene e male, che rappresenta il Grande Tutto a tutti i livelli, dalla più intensa sensualità fisica ai vertici dell’ascetismo trascendentale. 

Per i popoli dell’antichità Pan rappresentava lo spirito completo dell’unità, che armonizzava le apparenti polarità del mondo tridimensionale, vita e morte, giorno e notte, luce e oscurità. Pan era un tempo la divinità più popolare nel mondo occidentale e le sue statue ornate di corna probabilmente erano molto più numerose di quelle degli altri dei. Tuttavia, poiché Pan era il dio dell’unità e della multidimensionalità, quando l’attuale CUA ha preso il sopravvento, non c’è stato più posto per Pan e le culture CUA emergenti cominciarono a demonizzarlo. Così presto Pan divenne il Diavolo.

Pan è miticamente collocato nella costellazione del Capricorno ed è la rappresentazione di Saturno, e l’ispiratore originale dei Saturnalia. Gli sciamani e i guaritori dei tempi antichi incarnavano lo spirito di Pan specialmente durante il Solstizio d’Inverno, per preservare l’equilibrio tra le polarità e l’allineamento all’asse verticale, o Identità Multidimensionale Centrale. 

L’antica usanza pagana di radunarsi attorno a un albero sempreverde, che rivive con l’attuale Albero di Natale, è connessa con un altro ovvio aspetto di Pan: ossia Babbo Natale o Santa Claus. Santa e Pan sono alter ego, e condividono la stessa natura in contesti differenti. Basta spostare la n di Santa alla fine per ottenere Satan

C’è una leggenda che Pan morì nel momento esatto della crocifissione di Gesù. La presunta morte di Pan si supponeva rappresentasse la fine del paganesimo o, più pragmaticamente, la separazione dalla nostra Identità Multidimensionale Centrale e la castrazione della nostra originale estatica natura umana. La leggenda che Pan è morto nello stesso momento di Gesù, può implicare indirettamente che Pan è anche nato, come Gesù, a Natale. Perciò, state attenti!



© Franco Santoro, info@astroshamanism.org. All rights reserved. 
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