Gli articoli di questa serie sono semplicemente una panoramica introduttiva sull’argomento.
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La Stella ha
una profonda connessione con i misteri della Vergine Maria, alla quale si
fa riferimento anche con il titolo di Stella Maris, Stella del Mattino e Regina del Cielo. Maria è
spesso tradizionalmente raffigurata con una corona di 12 stelle sul capo (Apocalisse 12:1).
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La Stella è la diciassettesima carta degli Arcani Maggiori, che nella
maggior parte dei mazzi tradizionali è associata con l’Acquario.
Nei Tarocchi
di Rider Waite la Stella raffigura una donna nuda inginocchiata
presso una pozza d’acqua, con un piede nell’acqua e l’altro sul terreno. Tiene
due brocche: una con la mano destra, dalla quale versa un liquido nell’acqua, e
una con la sinistra, che usa per versare il liquido sulla terra. Sullo sfondo
si vede un uccello su un albero, mentre al di sopra della donna c’è una grande
stella a otto punte, insieme a sette stelle più piccole, per un totale di otto
stelle.
Da una prospettiva gnostica le otto stelle rappresentano le otto sfere
stellate al di là dei pianeti visibili, la
porta del Cielo e di ciò che esiste oltre la consapevolezza umana. A
questo riguardo la donna nuda è collegata a Sophia, una rappresentazione
dell’anima umana nella sua purezza, l’estrema e più bassa emanazione di Dio, e
la mistica Sposa di Cristo. Versando acqua sulla terra e nella pozza la donna
mostra maestria nell’arte sciamanica di combinare le polarità, che è ciò che
permette alfine la vera ascensione ai regni più elevati.
Dopo le figure burrascose del Diavolo e della Torre, la Stella porta un
radicale sereno cambiamento, che dà un inevitabile senso di calma e sollievo.
Annuncia la fine di un periodo di turbolenza e il ritorno di pace e stabilità.
Questo mi ricorda una famosa poesia di Giacomo Leopardi, intitolata La
quiete dopo la tempesta “Passata è la tempesta: odo augelli far festa, e la
gallina, tornata in su la via, che ripete il suo verso. Ecco il sereno rompe là
da ponente, alla montagna; sgombrasi la campagna...” Questo specialmente perché
la vera calma a cui Leopardi si riferisce alla fine della poesia, lungi dal
risiedere nella cessazione provvisoria di problemi e sofferenze, dimora in una
dimensione che esiste oltre la nostra mortale consapevolezza, generalmente
fornita solo con la morte. “il duolo spontaneo sorge e di piacer, quel tanto
che per mostro e miracolo talvolta nasce d’affanno, è gran guadagno. Umana
prole cara agli eterni! Assai felice se respirar ti lice d’alcun dolor: beata
se te d’ogni dolor morte risana”. (Per un video su “La quiete dopo la tempesta”
clicca qui.)
La morte in
questo caso è la morte della personalità, l’identità egoica basata sulla falsa
percezione e la separazione. Non è una morte fisica, ma piuttosto un momento di
epifania in cui ciò che era offuscato dall’ego finalmente emerge, procurando un
senso di inaspettato sollievo, equilibrio e armonia. Il temporale può arrivare di
nuovo, e tuttavia la Stella porta l’accresciuta consapevolezza che lo spazio di
calma tornerà e che la sua presenza può essere continua se impariamo a rimanere
connessi.
La Stella è
generalmente una delle carte più attraenti, che la maggior parte delle persone
ama, perché dà un’immediata sensazione di guarigione e pace, suggerendo un
aiuto inaspettato, o un dono che spesso arriva all’improvviso. Di conseguenza è
gradita nelle letture, specialmente in momenti di sofferenza e buio. Poiché la
Stella è molto lontana nel cielo, non fornisce necessariamente soluzioni
pratiche ai problemi terreni, che probabilmente resteranno tali se non si
agisce in modo pragmatico.
Tuttavia la Stella porta il dono della speranza,
della benedizione e dell’ispirazione, che sono sicuramente argomenti molto
motivanti al fine di promuovere azioni pratiche. Per questo quando la Stella
arriva in una lettura può essere un segno che siamo sulla pista giusta e anche
che le nostre intenzioni sono benedette. E tuttavia, al fine di manifestare
queste intenzioni abbiamo bisogno di andare oltre, abbracciare la benedizione e
fare ciò che è necessario.
Celestial Virgin di Augustus Knapp |
Durante il recente Ritiro Spirituale di Fine Anno, abbiamo
celebrato un rituale il primo di gennaio, che nel calendario cattolico è una
solennità dedicata a Maria, Madre di Dio. In
quell’occasione ogni partecipante ha stabilito una connessione con la propria
stella. Secondo molte leggende c’è una stella che brilla per ognuno di noi
durante la vita e mostra anche la via del ritorno a casa quando la vita qui è
finita.
Questo rituale del Nuovo Anno è stato accompagnato dal suono di diverse
versioni di Stella Splendens, un popolare canto polifonico dal Llibre Vermell de Montserrat. E
poiché sto scrivendo tutto questo nel giorno dell’Epifania, con l’energia della
stella molto intensa nel mio corpo, ne ho avuto a sufficienza e non posso
scrivere altro!
La connessione
con le stelle dimora nelle radici più profonde della nostra natura. I nostri
corpi fisici sono il risultato di una fusione generata dall’esplosione di una
grande stella, una supernova che ha prodotto infine tutti gli ingredienti del
mondo fisico.
Come fa notare Robert Kirshner, professore di
astronomia di Harvard, “le supernove hanno creato gli elementi che diamo per
scontati – l’ossigeno che respiriamo, il calcio nelle nostre ossa, e il ferro
nel nostro sangue sono prodotti delle stelle”.
Siamo nati dalle stelle, e la
connessione con il regno delle stelle ci consente di essere collegati alla
nostra dimora originale, da dove proveniamo noi e il nostro autentico intento.
Il potere delle stelle è l’elemento di trasformazione dell’universo intero e le
stelle operano come insegnanti, educandoci ad andare avanti e a rinnovarci.
Dedico il canto “Stella Splendens” a tutti i lettori e a tutti coloro che non cessano di essere innamorati della
Stella, e delle stelle, sostenendo costantemente il suo, e loro, tenero
appassionato abbraccio con la Terra.
Lo dedico anche a coloro che hanno
momentaneamente perduto il loro amore per la Stella e le stelle, sapendo che
quest’amore continua ad essere disponibile sempre, su nel cielo e nel riflesso
delle stelle giù sulla terra, e dentro di noi. Dopo tutto, come canta Des’ree “in questo grande meraviglioso universo, siamo le
stelle sulla terra”.
Mi appassiona
così tanto “Stella Splendens”! Al solo udire un piccolo frammento della sua
musica le stelle iniziano a vibrare dentro e fuori di me, spontaneamente,
senza alcuno sforzo. Sì, perché, che ci piaccia o non, siamo fatti di stelle, e
anche quando siamo impantanati in pensieri cupi, le stelle continuano a far
brillare la luce di chi siamo veramente.
E allora, per
l’amor di Dio, godiamoci queste stelle!
E poi, se mi
metto a danzarla questa musica, ebbene, quello che arriva è tutto ciò che avrei
voluto sempre scrivere sulle stelle (ma avevo paura di dire).
© Franco Santoro , Findhorn Foundation Cluny Hill , Forres IV36 2RD , Scotland; info@astroshamanism.org
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